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Ultreya et Suseya
Dal 7 al 16 agosto, un gruppo di 25 giovani degli oratori SDB e FMA dell'Ispettoria meridionale, accompagnati dai delegati di Pastorale Giovanile hanno vissuto il “Cammino di Santiago”, un pellegrinaggio esperienziale e spirituale in Galizia lungo gli ultimi 115 km del tragitto francese.
Condividiamo i pensieri tratti dal diario di viaggio di Michele Scialla, uno dei giovani in cammino, che ha provato a trasmettere, con le sue parole, la bellezza e l’unicità di questa esperienza.
"Domenica 7 agosto 2022.
Un'intera giornata di viaggio ci porta al “punto zero” del cammino: Sarria, a nord-ovest della Spagna. La prima delle cinque tappe che ci separano dal sogno di solcare il suolo della città di Santiago De Compostela, dove da secoli le anime del mondo giungono con le più variegate speranze e la più fulgida fede. Una strana commistione di sensazioni sembra dimorarci dentro: la felicità di essere tutti insieme, l'euforia di essere lì, finalmente, a compiere il primo passo di un pellegrinaggio che ha infervorato la nostra immaginazione nei mesi addietro. La voglia di mettersi alla prova, di misurare la tempra del nostro corpo e del nostro spirito, di capire se ciò che ci siamo prefissati è alla nostra portata. Tutte queste sensazioni si contendono il dominio della nostra persona, ma la stanchezza sembra alla fine prendere il sopravvento e riusciamo così a strappare alla notte qualche ora di sonno.
La sveglia suona presto; ci prepariamo freneticamente, usciamo: fuori è ancora buio, l'aria è carica dell'umidità della notte che sembra poter fare breccia nei nostri corpi ma non nei nostri animi.
Ci raduniamo, ci guardiamo, cercando e trovando negli occhi dell’altro quella voglia spasmodica di cominciare. Una preghiera di affidamento a San Giacomo e zaino in spalla per compiere finalmente i primi passi.
Partiamo tutti insieme per poi separarci con naturalezza, ognuno assecondando la spinta della propria andatura, trasportato da conversazioni o dai propri pensieri.
Una cosa che ricapiterà ogni giorno; quasi come se ognuno di noi fosse chiamato ad un incontro con sé stesso e con gli altri con tempi diversi. È stato quando le ombre della notte cominciavano a cedere il posto alle prime timide luci di un'aurora non più coperta da fitte chiome di alberi che ho cominciato nitidamente a percepire questa prima sensazione di avvicinamento al proprio io e all'io dell'altro. Una sensazione alla quale se ne sono aggiunte tante altre e che mi permettono oggi di trovare la risposta ad una domanda che molti ponevano: perché?
Perché questo cammino finisce per diventare maestro di vita e allegoria della vita stessa: è facile perdere il contatto con noi, con gli altri, con Dio, dare per scontato certe cose e tralasciarne altre.
La giornata tipo ha avuto inizio sempre intorno alle 5 del mattino per poterci rimettere in marcia alle prime luci dell’alba. Giunti alle tappe prefissate, il pomeriggio è sempre stato organizzato fra tempo di riposo, Santa Messa e condivisione di riflessioni personali. Le sere, invece, sono state dedicate alla preparazione e condivisione della cena, alla leggerezza dei giochi di società e al tempo libero. Tutti momenti che hanno fortemente favorito il clima di fraternità e cementato la nostra amicizia.
Giunti alle porte di Santiago tutto è sembrato magico. Trovarsi finalmente di fronte a quella cattedrale in cui è sepolto l’apostolo San Giacomo, le cui secolari mura abbracciano le storie dei pellegrini stanchi che giungono alla piazza colmi di gratitudine, è stato uno dei momenti più intensi ed emozionanti della mia vita.
Tuttavia, solo due giorni dopo, a Finisterre, dove il nostro pellegrinaggio ha incontrato l’oceano, mi è apparso tutto più chiaro: il Signore, nella sua infinita saggezza, ci ha permesso di riscoprire quanto il viaggio per giungere alla meta, sia forse più significativo e ricco della meta stessa. Una consapevolezza raggiunta attraverso un tempo dedicato a noi stessi, agli altri, nella ritrovata sensazione di essere “presenti nel presente”. Nell'ascolto del nostro corpo e della nostra anima e nell'attenzione alle fatiche degli altri.
Il cammino continua ancora per tutti.
Ed in ciascuno di noi."