Convegno Mondiale Salesiani Cooperatori

venerdì 9 novembre 2012
Convegno Mondiale Salesiani Cooperatori

 

La prima sessione di lavoro del 4° Congresso mondiale dei Salesiani Cooperatori è stata caratterizzata dalla “lectio magistralis” di Don Chávez, Rettor Maggiore dei Salesiani e Superiore dell’Associazione. L’intervento – Il Progetto di Vita Apostolica: via di fedeltà al carisma di Don Bosco – recuperando l’intuizione originaria di Don Bosco e guardando alla variegata realtà sociale, culturale ed ecclesiale, ha tracciato il profilo e la missione del salesiano cooperatore di oggi.

“È un’ora storica”, un tempo di ricerca e nuova definizione anche per i Salesiani Cooperatori (SSCC); perché il congresso “si situa in una fase della storia assai delicata, a causa della profonda crisi – culturale, sociale, economica, politica, scientifico/tecnologica, mediatica e religiosa – che sta attraversando l’umanità”.

Presentando brevemente il percorso esperienziale che portò Don Bosco a maturare l’identità del Cooperatore, il Rettor Maggiore ha citato l’art. 3 del Progetto di Vita Apostolica (PVA) nel quale sono racchiuse le primitive intenzioni “secondo cui il Cooperatore è un vero salesiano nel mondo, ossia un cristiano, laico o prete, che senza legami di voti religiosi, realizza la propria vocazione alla santità al servizio della missione giovanile e popolare secondo lo spirito di Don Bosco. L’identità del Cooperatore così delineata, presenta tre tratti caratterizzanti: egli è un cristiano cattolico, è secolare ed è salesiano”.

Il PVA – che offre una lettura salesiana del Vangelo – ha una tre finalità: assicurare l’identità dell’Associazione attraverso una fedeltà dinamica; rafforzare l’unità dei suoi membri nella loro diversità; e promuovere la loro vitalità, “tenendo presente che dietro ogni vocazione c’è sempre una missione da svolgere, a nome della Chiesa e a favore dell’uomo, per cui la crescita personale e lo sviluppo dell’Associazione diventano criterio di autenticità e verifica”.

Il documento, che dovrà essere approvato definitivamente dai circa 250 delegati convenuti a Roma, ha assorbito nel suo evolversi gli stimoli provenienti dalla società e dalla Chiesa, acquisendo ricchezza antropologica, teologica, ecclesiale, salesiana. “Il nuovo PVA non ha voluto fare altro che […] garantire meglio l’identità laicale dell’Associazione, in un momento della storia in cui è stata riconosciuta sempre più chiaramente la vocazione e missione del laico cristiano, oggi più che mai insostituibile”. E poi: “Personalmente niente desidero tanto come vedere i gruppi laicali, ad incominciare dai Salesiani Cooperatori, formare ed agire come un vero movimento, con grande convinzione, dedizione ed impegno sociale e politico”.

Il testo del PVA, sempre suscettibile di miglioramenti, trova la sua perfezione nella sua applicazione nella vita e testimonianza di ogni SSCC.

I SSCC sono “persone dedite al bene comune, operando in ambito politico, sociale e umanitario; con un’attenzione privilegiata ai poveri, agli esclusi, agli ammalati, agli emarginati di ogni genere, tutto ciò che richiede apertura di cuore; impegnati a dare vitalità alla Chiesa, rendendo operativi i progetti di bene dell’Associazione, ai diversi livelli, con vero atteggiamento di servizio; forti di una spiritualità laicale, in modo tale da diventare educatori santi che sappiano formare alla vita evangelica e alla partecipazione ai sacramenti”. Un SSCC che risponda meglio nelle mutate condizioni della storia all’intuizione di Don Bosco “soprattutto sulla prevenzione, sul rompere cioè il circolo vizioso che perpetua le continue violazioni dei diritti fondamentali e della dignità della persona, in particolare quella dei giovani”.

Don Chávez ha spinto i SSCC verso “una riconferma aggiornata della ‘scelta socio-politica-educativa’ di Don Bosco” che non si traduce in un attivismo ideologico, ma nella formazione di una sensibilità sociale e politica che porta ad “investire la propria vita per il bene della comunità sociale, impegnando la vita come missione, con un riferimento costante agli inalienabili valori umani e cristiani”. Un invito ai SSCC “ad affiancare ai progetti e agli interventi di sviluppo nei Paesi poveri, strategie capaci di incidere sulle politiche pubbliche e promuovere sensibilizzazione, informazione e formazione”.

Pubblicato il 08/11/2012

 

video della BUONA NOTTE al Convegno

 

8321u03pfd|00009865|donboscoalsud.it|News|Testo
8321u03pf8|000098654980|donboscoalsud.it|News|Testo|E0B4FCDF-ED08-4985-A4BD-DCF2309C665E