I nostri partner e noi utilizziamo i cookie sul nostro sito Web per personalizzare contenuti e pubblicità, fornire funzionalità ai social network o analizzare il nostro traffico. Cliccando acconsenti all'uso di questa tecnologia sul nostro sito web. Puoi cambiare idea e personalizzare il tuo consenso ogni volta che vuoi tornando a questo sito web. Può gestire le impostazioni relative ai cookie, cliccando su 'Gestisci cookie'.
Stage Animatori Calabria
Animatore… Perché?
Un bravo Animatore è sempre pronto a mettersi in gioco, a sporcarsi le mani, a fare un gioco, un bans, a guidare un gruppo, ma cosa c’è dietro?
Alle spalle, a sorreggere questa forte impalcatura c’è la formazione che ogni animatore cerca di curare al meglio; proprio per questo, nei giorni dal 28 Febbraio al 2 Marzo, presso l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Soverato, si è svolto l’ormai annuale e tanto atteso stage animatori. Sono stati tre giorni molto intensi che hanno arricchito tutti noi di nuovi propositi e ci hanno ricordato che il nostro è un servizio verso i più piccoli che ci sono affidati.
La domanda che ha rotto il ghiaccio è stata: Perché l’animazione? Quali sono le motivazioni che ci spingono ad essere – o almeno provare ad essere – degli Animatori Salesiani. Che tipi di animatori siamo: dei manager professionali che hanno tutto sotto controllo, o dei giullari il cui unico scopo è divertire e divertirsi, oppure siamo delle comparse, appaio-scompaio, o siamo degli animatori tecnici super abili e super informati… oppure siamo tutti questi messi insieme. Potremmo pensare all’Animatore come un personaggio in 3D, con tre dimensioni, Testa+Cuore+Mani; tutto quello che facciamo è mediato da questi tre aspetti, Testa: perché quello che mettiamo in atto è prima pensato, ideato, e influenzato dalla società; Cuore: perché poi passa dal cuore, mettiamo tutti noi stessi in quello che facciamo, le nostre emozioni e i nostri sentimenti; Mani: l’azione, la messa in pratica!
Passiamo poi a pensare al luogo in cui accogliamo i nostri ragazzi. L’Oratorio dev’essere luogo di accoglienza, parrocchia che evangelizza, scuola che avvia alla vita, cortile per incontrare gli amici. Ed è vero, l’oratorio “abbraccia” il ragazzo e il giovane in tutte le sue dimensioni, dalla vita sociale, alla formazione professionale, all’educazione alla fede. Nell’Oratorio il ragazzo trova un amico che si occupa e preoccupa per lui, una proposta educativa e integrale, un ambiente dove ritrovarsi e condividere.
E a proposito di ambiente, c’è differenza tra giocare in un luogo che è pulito, curato, colorato, “allegro” e un posto sporco, degradato, grigio? Certo che c’è, un ambiente Bello rende Belli, rende migliori perché insegna la cura per se e per gli altri, il rispetto, la voglia di migliorarsi sempre. E se noi Animatori Salesiani parliamo del Bello per eccellenza che è Gesù, perché non farlo in ambienti che cercano di rispecchiare – almeno in minima parte – questa bellezza?
Infine, cosa fa un Animatore. Un Animatore ama e spende tutta la sua vita per i ragazzi, per portarli a Gesù.
Ringraziamo di averci accompagnato in questo stage e per averci aiutato a migliorare, Suor Marinella Gioia, Don Emilio Stasi e Don Mimmo Madonna.