I nostri partner e noi utilizziamo i cookie sul nostro sito Web per personalizzare contenuti e pubblicità, fornire funzionalità ai social network o analizzare il nostro traffico. Cliccando acconsenti all'uso di questa tecnologia sul nostro sito web. Puoi cambiare idea e personalizzare il tuo consenso ogni volta che vuoi tornando a questo sito web. Può gestire le impostazioni relative ai cookie, cliccando su 'Gestisci cookie'.
SOVERATO 2010: La consapevolezza di essere eroi.
Salendo su quel pullman, con gli occhi assonnati e l'andamento pendolante, nessuno di noi poteva aspettarsi di trascorrere una giornata che, stravolgendo il regolare e quotidiano assetto della nostra Estate Ragazzi, avrebbe investito di un fervido entusiasmo perfino gli animi dei meno vogliosi.
Ci attendeva un viaggio di tre ore che avrebbe fatto approdare la Corigliano migliore, completa di quei ragazzi che scelgono le alternative meno gettonate, di quelli che si divertono in compagnia, di quelli che allontanano i propri personali disagi per far posto all'amicizia, nella bella Soverato, località che, con le sue strutture, accoglie importanti iniziative salesiane.
Abbandonato il torpore mattutino, tra giochi e canti stonati, il tempo è passato in fretta, e così abbiamo potuto aggiungere la nostra festosità a quella dei ragazzi provenienti dall'oratorio di Locri, di Bova, e della stessa Soverato.
Dopo avere avuto una calda accoglienza, ci siamo riversati tutti in strada colorando le vie del posto con i colori accesi delle nostre magliette, risvegliando le vie del paese con i cori delle nostre squadre: il caldo e la sfilata per raggiungere la spiaggia avevano reso ancora più sospirato quel tuffo in mare che da lì a poco avrebbe trascinato tutti in acqua.
Il vero momento di condivisione l'abbiamo avuto però quando, dopo aver raggiunto il cortile dell'oratorio, ci siamo immersi tutti nella bellezza del panorama, nella piacevolezza di andar così e sentirsi così bambini, così risvegliati, così aperti all'immediatezza delle cose, così fiduciosi che quella giornata ci avrebbe resi felici.
Infatti, dopo un fugace pasto, il momento più atteso è arrivato, e i giochi hanno avuto finalmente inizio. Grazie alle iniziative dei vari oratori, è stato semplice concatenare una sequenza avvincente di giochi e competizioni che al termine hanno reso Locri, l'oratorio vincente.
Quel giorno però non è servito a nessuno avere la vittoria in tasca, eravamo in tanti, eravamo giovani, eravamo lì per lasciarci un messaggio importante, un messaggio di ottimismo e fiducia che lo stesso direttore della casa ha tenuto a sottolineare.
Ci siamo detti, infatti, che è possibile cambiare il mondo, che siamo tutti eroi del nostro tempo. Noi che crescendo avremo voglia di cambiare le cose sbagliate in cose giuste, ci ricorderemo che la prima rivoluzione da fare è quella dentro noi stessi, la prima e la più importante. I cambiamenti che si accumuleranno in sordina, piano piano, prima o poi esploderanno e, comprendendo sul serio i bisogni di tutti, impareremo a stare nelle cose e contemporaneamente starci sopra; noi saremo pronti ad arricchire le nostre terre, ad arricchire i nostri cuori, pretendendo che, proprio da campioni, riusciremo a stravolgere il mondo tendendo la mano a colui che attraversa un problema, suggerendo la battuta a chi si sentirà perso, versando un bicchiere di sorrisi a chi piange o soffre, togliendo la maschera a colui che finge...
Quella giornata a Soverato, le iniziative e le emozioni provate, ci hanno ricordato che bisogna vivere intensamente ogni istante “facendo bene il bene” perché per raggiungere le vette più elevate e per ottenere dei veri miglioramenti dobbiamo far riferimento agli alberi: radici e chioma devono crescere in egual misura dunque, nessun colpo di vento dovrà sradicare le nostre convinzioni.
Vivere,vivere,vivere ragazzi...vivere da eroi!