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Servizio Civile: a rischio i fondi Riccardi.
A lanciare l'allarme il coordinatore dell'Ufficio per il Servizio civile nazionale intervenuto questa mattina durante l'incontro sui 20 anni della Federazione Scs/Cnos. E rilancia la necessità di una riforma che tenga conto di stranieri e mondo del lavoro
ROMA - Dei 50 milioni trovati dal ministro per la Cooperazione internazionale e per l'integrazione Andrea Riccardi per il servizio civile, 30 sono ormai certi, ma sugli altri venti bisognerà vedere cosa accade col nuovo esecutivo. A lanciare l'allarme è Raffaele De Cicco, coordinatore dell'Ufficio per il Servizio civile nazionale intervenuto questa mattina durante l'incontro promosso dalla Federazione Scs/Cnos "20 anni, i salesiani e l'impegno sociale in Italia", tenutosi presso il Campidoglio a Roma. "Di questi 50 milioni - ha spiegato De Cicco -, 30 e cioè quelli provenienti dal ministero dell'Interno stanno per essere trasferiti sul fondo del Servizio civile nazionale". La prima tranche, infatti, aveva avuto dei ritardi al ministero dell'Economia e delle finanze, ma per De Cicco, la situazione è ormai sbloccata. Sulla restante parte promessa dal ministro Riccardi, invece, c'è incertezza. "La partita sui 20 milioni è tutta da giocare, vedrà la chiusura con il nuovo governo - ha affermato De Cicco - e speriamo vada bene". Per il coordinatore dell'Ufficio per il Servizio civile, però, oggi occorre che tutte le realtà che fanno parte del mondo del Servizio civile si interroghino sulla riforma. "Bisogna fare la legge di riforma del servizio civile nazionale - ha detto De Cicco - e tra le questioni c'è il rapporto Stato-Regioni, la questione dello status dei volontari, ma la crisi ha fatto venir fuori altre problematiche, come la questione degli stranieri e la questione del rapporto tra servizio civile e mondo del lavoro, cioè il problema della formazione dei giovani". (ga)
Fonte: Il Redattore Sociale 19 Marzo 2013