Scuola di Mondialità in Calabria

giovedì 3 gennaio 2019
Scuola di Mondialità in Calabria

 Buridanite o paura? No, semplicemente vivere controcorrente

E’ proprio l’inusuale e strana parola ad introdurci nel secondo weekend della scuola di mondialità che si svolge, il 15 -16 dicembre in Calabria a Focà di Caulonia, presso gli “Orti in giardino”. L’incontro che precede la visita, attraverso il racconto di Ilaria Campisi, una donna, imprenditrice agricola, ci fa apprendere il significato dell’incipit di questo breve scritto: la determinazione alla disponibilità di essere se stessi e non incapaci di scegliere. Ilaria, infatti, offre la possibilità di seguire, attraverso le tappe fondanti, l’evoluzione della sua vita che si sviluppa su due sentieri paralleli: l’introspezione e l’estroversione. La prima, attraverso un lavorio costante di graffiatura degli strati esterni e pseudo - interiori, costruiti da consuetudini familiari e convenzioni sociali, porta alla luce le ombre della strada intrapresa: gli studi giuridici e la sofferta decisione che in quei tomi non c’è l’anima, non c’è Ilaria. La seconda esporta la consapevolezza delle “due anime”, la passione per l’agricoltura e quella per l’arte, in particolare teatro e canto che vede la partecipazione di Ilaria ad un “coro globale”. Di qui la decisione di iniziare, di riprendere e vivificare le proprietà di famiglia di voltare l’anima verso la luce, la propria terra. Ma come coniugare tutto ciò? La preghiera di lode che dà inizio al secondo giorno apre lo sguardo che, attraverso la contestualizzazione nello spazio agricolo ci fa vivere la perfezione del Creato che negli “orti in giardino” dà forma alle relazioni vegetali e comunitarie: il pomodoro e l’aglio amano maturare vicini come Ilaria e Jaja, un giovane dipendente senegalese, si curano reciprocamente, un perfetto paradigma di connessione. Qui, l’ecosistema e la biodinamica non è astrazione, non impegna faticosamente le nostre capacità e attitudini ma è semplicemente un effetto del recupero delle memorie, delle conoscenze intra ed extra comunitarie. Una visione di futuro dell’umanità che, come dice l’economista e politico pakistano, Mahbub ul Haq, consiste nell’espandere le scelte della gente che, spesso, non si traducono in un aumento di reddito o crescita ma, piuttosto, in un aumento delle conoscenze, delle libertà politiche e culturali, della partecipazione alla vita comunitaria, uno sviluppo che consenta alla gente di vivere una vita sana creativa.

 

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