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Quaresima Viva 2024
Ci sono ancora giovani che rinunciano a serate movimentate per dedicarsi a un'Adorazione il sabato sera, al di là di balli scatenati o pasti veloci da McDonald's?
Si, è quello che ho sperimentato in uno dei weekend di “Quaresima Viva”, ovvero agli esercizi spirituali che da oltre 20 anni rappresentano l’immancabile proposta di fraternità, riflessione e preghiera per adolescenti e giovani delle nostre case, durante il cammino quaresimale verso la Santa Pasqua.
Il tema su cui vertono quest’anno i cinque fine settimana di esercizi è la passione, morte e risurrezione di Gesù; tema apparentemente scontato eppure, in un tempo di primo annuncio e di “ri-evangelizzazione”, ritorna quanto mai cruciale e utile per i nostri ragazzi, a volte digiuni delle basi stesse della nostra fede.
Come giovane confratello ho accompagnato “il turno” dei liceali, dal secondo al quarto superiore: 33 ragazzi e ragazze dai 14 ai 17 anni, provenienti da vari centri dei Salesiani e dalle Figlie di Maria Ausiliatrice del Sud Italia, hanno vissuto un'esperienza unica per 4 giorni a Morigerati (SA). Un cammino immerso nella spiritualità “oltre il sepolcro”, che li ha sfidati a guardare al di là del loro quotidiano, spingendoli a riflettere sulla vera essenza della loro vita e della loro fede.
In un'atmosfera di preghiera, conciliata dalla cornice naturalistica del piccolo borgo cilentano, il gruppo ha condiviso momenti di riflessione profonda, pezzi dei loro vissuti, lacrime, sorrisi, paure e sogni, esplorando il significato più ampio della presenza di Dio nella loro vita.
Sono stati quattro giorni punteggiati anche da momenti di gioco e divertimento, che hanno favorito il giusto equilibrio tra la serietà, la riflessione e la leggerezza dello stare insieme.
Ciascun partecipante, inoltre, durante i laboratori pomeridiani ha messo in pratica la sua creatività, realizzando con tavolozze e colori un’icona della resurrezione: la rappresentazione del proprio mondo spirituale, come un tempio da far abitare il Signore. Questo processo di elaborazione pratica è stato il “filo rosso” che ha collegato tutti i giorni.
Al termine di questa esperienza profonda, grazie anche all’equipe che li accompagnati, emerge chiaramente un'idea centrale: i ragazzi hanno sperimentato che la vera fonte di felicità e gioia risiede nella relazione con Cristo e nella gioia dello stare insieme. Lontani dagli stereotipi, hanno abbracciato una felicità più autentica, quella che scaturisce da una fede vissuta con profondità e condivisione.
Questi quattro giorni a Morigerati sono stati un catalizzatore per una crescita spirituale e un'occasione per i giovani di scoprire la loro vocazione mettendosi in ascolto del Signore.
Gleodar Marku