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Operatori della Carità

Abbiamo da poco concluso lo Stage “Operatori della Carità”, svoltosi dal 9 all’11 giugno, un percorso intenso e generativo rivolto agli educatori e Operatori sociali dell'Ispettoria Salesiana Meridionale, insieme agli Animatori di Comunità del progetto “Policoro” e in collaborazione con Salesiani per il Sociale APS. Abbiamo percorso oltre 520 chilometri tra Puglia e Basilicata, con il cuore aperto e lo sguardo attento. Ci siamo stancati, sì. Ma torniamo profondamente arricchiti, nutriti da incontri autentici, sorrisi sinceri, esperienze di innovazione e risposte concrete ai bisogni delle persone. Un viaggio fatto di volti, voci e luoghi che sanno parlare al cuore. Un cammino tra storie di riscatto, comunità che si rigenerano e sogni che prendono forma.
Il nostro viaggio è iniziato il 9 giugno nella terra ferita di Borgo Tre Titoli, presso la “Casa Bakita” della Caritas di Cerignola, una delle periferie più invisibili, dove l’umanità sembra dimenticata e la povertà si fa cronaca muta. Qui, tra tende e baracche, la Diocesi opera con tenacia, offrendo accoglienza e dando voce a chi non ce l’ha, italiani e immigrati in gravi condizioni di precarietà, tendendo mani che rialzano e restituiscono dignità. Da questa tappa portiamo via l'urgenza di farci portavoce dei poveri, di “alzare la voce” per loro, come educatori e operatori della carità.
A pochi chilometri, la Cooperativa “Pietra di Scarto” ci ha accolti con il calore e la forza di una terra che sa trasformarsi in luogo di riscatto. La cooperativa dal 1996 promuove la giustizia sociale ed economica diffondendo la cultura antimafia, praticando un’agricoltura sostenibile, educando alla legalità e al consumo critico. La bellezza di un lavoro fatto di senso, di presenza e di cura ci ha fatto riscoprire l’orgoglio di essere educatori. Qui, in questa terra di confine, si costruiscono ponti di identità, si semina futuro.
Abbiamo poi raggiunto il Salento, tappa dopo tappa. A Castiglione d’Otranto, presso la Società Agricola Cooperativa “Casa delle Agricolture”, ci siamo sporcati le mani con la terra, ritrovando la forza e il valore del lavoro collettivo: lavorare insieme per il bene comune, ridando vita ai terreni abbandonati, è medicina per l’anima e antidoto contro la solitudine educativa.
A Corigliano d’Otranto, la visita all’Opera salesiana a gestione laicale ci ha mostrato quanto un sogno condiviso possa generare bellezza e risposte concrete ai bisogni del territorio. Qui l'accoglienza diventa progetto, e l’ascolto diventa azione.
Poi siamo stati a San Vito dei Normanni, nello spazio creativo di “ExFadda. L’officina del Sapere””, esempio vivo di rigenerazione urbana e sociale. Qui, la creatività si fa strumento educativo potente: si trasformano spazi di uno stabilimento enologico dismesso in fucine di speranza. È qui che abbiamo toccato con mano il valore della pedagogia dell’inclusione: nessuno escluso.
Il nostro itinerario si è concluso con una visita intensa e commossa ai luoghi di Don Tonino Bello, Molfetta: uomo di pace, di Vangelo vissuto, di speranza incarnata. Attraverso le parole di chi lo ha conosciuto, ci siamo immersi nella sua semplicità disarmante, nella forza di un amore che sa stare in mezzo alla gente, accogliere e donare fiducia nel futuro.
È stato bello salutarci al termine di questo cammino, e in uno di questi saluti ha risuonato forte una frase che ne racchiude il senso profondo:"Grazie a voi ho ritrovato Don Bosco”.
È proprio così. In questi giorni abbiamo sperimentato cosa significa essere educatori secondo il cuore di Don Bosco: vivere con passione, mettersi al servizio, accompagnare, ascoltare, sognare insieme. Abbiamo condiviso paure e timori, quelli che spesso accompagnano il nostro lavoro quotidiano. Ma ancora di più abbiamo condiviso sogni, desideri, progetti, perché il nostro lavoro non è mai solo lavoro, ma vocazione che si rinnova ogni volta che incontriamo una storia da ascoltare o una vita da sostenere.
Tornando a casa, ci portiamo nel cuore semi di speranza e un impegno rinnovato: essere ogni giorno operatori della carità, testimoni concreti di un’educazione che cambia la vita. Nessuno escluso: “CIASCUNO CRESCE SOLO SE SOGNATO”.
Giovanni Papagni