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LA DERESPONSABILIZZAZIONE CI RENDE SCHIAVI
L’incontro di Animazione Missionaria, tenutosi sabato 17 novembre a Soverato, vede la trattazione, da parte del Procuratore Capo antimafia di Lamezia Terme, Salvatore Curcio dell’ingerenza dell’ndrangheta nella società calabrese. Quest'ultimo lancia un interessante spunto di riflessione ponendo la seguente domanda: come mai il nostro tessuto sociale costituisce l’humus ideale per un'estensione rigogliosa del fenomeno mafioso?
Forse perché, come scriveva Roberto Scarpinaro in una delle sue lettere virtuali a Paolo Borsellino, «abbiamo perso di innamorarci del destino dell’altro» e vivere nella consapevolezza che “IO SONO PERCHÉ NOI SIAMO”, “UBUNTU” tradotto in lingua swahili. Una parola che richiama il senso di responsabilità di ciascuno di noi nei confronti della tutela e della gestione della res publica che valica gli spazi angusti della logica mafiosa e fa respirare il bisogno universale di collaborazione per una società umana più giusta.
E’ urgente che la societa’ civile operi affinché la res organizzativa sia invasa da valori fondanti che avvicinino i giovani alla conoscenza, fondamento di una cittadinanza attiva, rendendoli portavoce dei diritti umani.
Cetti Sanci