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Il Comune di Andria accoglie l'Ispettore
DISCORSO DELL’ISPETTORE
Saluto il Sindaco con gli assessori, S.E. il Vescovo , I Salesiani e tutte le autorità, amici, la mia famiglia e quanti intervenuti.
Ringrazio per l’attenzione avuta fin dalla mia nomina 1 giugno 2011, a Ispettore dell’Italia Meridionale, Kossovo, Albania e Zurigo. Sono stato raggiunto con molta cortesia da un telegramma del Sindaco, oltre a tante altre comunicazioni di stima di Salesiani e amici.
Questo è il momento propizio per esprimere la mia gratitudine alla città, a quanti mi hanno accompagnato nel mio percorso culturale e spirituale e a quanti sulla scia continuano a convocare ed accompagnare tanti giovani impegnandosi a vivere da testimoni, da autentici educatori con il carisma di D. Bosco.
Ringrazio di questa opportunità per riflettere un attimo con voi sul ruolo educativo che l’Oratorio Salesiano e la Parrocchia dell’Immacolata hanno avuto per questa nostra città di Andria da oltre 75 anni.
Mi piace riprendere la metafora della spiga frutto di una semina, aratura, ed irrigazione da parte di tanti salesiani e laici santi, non esagero, che hanno dato tutto con generosità, sacrificio, capacità aggregativa, vita di preghiera e tanta, tanta fiducia, come è stato scritto in occasione del 75° della presenza salesiana in Andria.
Essere Don Bosco oggi per il meridione, è a questo che sono stato chiamato, ed ho risposto, non voglio nascondermi, con molta trepidazione. Continuo a chiedermi con il mio Consiglio, come attivare i percorsi giusti per essere oggi, forza di convocazione, oggi, continuare come allora ad essere una semina abbondante che faccia biondeggiare altre spighe mature?
Permettetemi di richiamare il mio vissuto in Oratorio e Parrocchia che tradotto con il linguaggio e le modalità di oggi può essere stimolo per il nostro impegno educativo.
Il primo seme lo devo al mio Papà, alla mia famiglia: fin da piccolo mi hanno portato per mano, mi aspettavano, mi hanno fatto vivere le esperienze più belle dell’Oratorio.
Oggi non si parla di coniugare famiglia e giovani? Lo dice la Xsa, la congregazione, altre agenzie educative. Non si può educare prescindendo dalla famiglia. Il documento della Xsa Italiana parla di “alleanze”
Il secondo seme ,I Salesiani e un folto gruppo di giovani mi hanno coinvolto, mi hanno fatto gustare l’amicizia, la preghiera, la catechesi e poi tanto gioco e tanta festa che mi elettrizzava.
Si interessavano di me. Che meraviglia….! Mi volevano bene e questo mi ha accattivato.
Oggi non si riparla in sintonia con il sistema preventivo, stare con i giovani, accompagnarli, essere guide renderli protagonisti… Don Bosco: “ amate i vostri giovani, quello che amano loro… e che si sentano amati.
Il terzo seme Un salesiano, un animatore, un educatore … qualcuno che ti prende a carico, per me sono stati vari ma voglio menzionare d. Angelo e d. Nitti e alcuni giovani educatori che per me erano modelli (Alberto)
Oggi più che mai i giovani hanno bisogno di modelli, non di persone che fanno prediche, che coniugano sempre il devi fare questo, devi fare quest’altro ma il gusto dell’impegno, della vita cominciando dalle piccole cose.
Il quarto tassello: invito ad un campo, allora si chiamava colonia. Fu un momento magico, prima esperienza fuori casa, tutto nuovo. La gioia e l’amicizia raggiunsero il massimo. Condividere non alcune ore ma tutta la giornata per otto giorni tra preghiera, giochi, serate, scampagnate, melonate, tattica e caccia al tesoro sulle colline di Cisternino.
Oggi quali inviti specifici facciamo ? quali sono le proposte avvincenti con le quali attiriamo i giovani e condividiamo con loro valorizzando le loro risorse e rispondendo alle loro attese ? Quali esperienze ?
Il quinto tassello proposta esplicita, Vuoi farti salesiano? Mi lasciò perplesso. Da una parte mi sono sentito quasi illuminato. Mi stanno proponendo qualcosa di importante continuare ad essere d. Bosco tra i ragazzi, dall’altra parte rese quella domanda la mia vita impossibile, difficile. Ripensavo, io salesiano, studiare tanto, allontanarmi da casa……la prima risposta dentro di me fu : non è adatta per me.
Ma d. Bosco mi aveva conquistato tramite quei volti di salesiani e giovani che stavano sempre con noi e si prendevano cura di noi. Don Bosco conquista ancora oggi, noi educatori dobbiamo imparare ad essere capaci di intercettare le domande dei nostri giovani.
L’augurio, mentre mi sento onorato, da questo compito di animazione che mi è stato affidato che richiama responsabilità per non offuscare d. Bosco oggi, anzi renderlo vivo, affinchè tramite noi parli ai giovani ed educatori .
Ho menzionato
• la famiglia,
• la Comunità educativa(salesiani e laici ),
• Salesiani e giovani animatori, educatori che ti prendono a carico( modelli)
• Esperienze forti ( proporre, invitare).,
• Proposta esplicita
Non sono queste le attenzioni, i semi che ancora una volta dobbiamo curare, arare, irrorare…
Il Criterio oratoriano art.40 delle costituzioni non è il modo di animare oggi:
“Casa che accoglie, parrocchia che evangelizza, scuola che avvia alla vita e cortile per incontrarsi da amici e vivere in allegria “
La città di Andria ha dato tanti salesiani , Fma e membri della famiglia salesiana oltre a tanti simpatizzanti di d Bosco, che questo movimento cresca e continui a qualificare l’opera educativa per i giovani di oggi. Dobbiamo osare, non essere rinunciatari, dobbiamo essere con i giovani, dobbiamo essere testimoni credibili, dobbiamo cercarli e fare proposte alte senza paura.
Grazie a tutti