...ho bisogno di tutti

sabato 7 gennaio 2012
...ho bisogno di tutti

 

Carissimi Confratelli,

            in questo primo anno di preparazione verso il Bicentenario,  vi scrivo la seconda lettera da Torino dove sono con il Consiglio, per attingere alla sorgente del carisma facendo una esperienza forte ai luoghi di  d. Bosco e chiedere la luce del discernimento per pianificare, sia il lavoro che si svolge in Ispettoria, rilevando l’identità chiara delle varie presenze alla luce del POI, delle indicazioni del Capitolo Ispettoriale ultimo  e del  Capitolo Generale 26°, sia la qualificazione ed eventuale ridistribuzione dei Confratelli.

            L’esperienza del Natale ha invaso ancora una volta la nostra storia di speranza ed ottimismo, per ripartire con cuore nuovo. Il mese di Gennaio si è aperto con un invito forte del Papa ad “educare i giovani alla giustizia e alla pace” e la strenna del Rettor Maggiore: “ Conoscere ed imitare d. Bosco, facciamo dei giovani la Missione della nostra vita”.

Carissimi, mi sento fortemente interpellato da questo far trasparire, rendere visibile D. Bosco. Mi chiedo costantemente cosa con la mia vita non lo rende visibile? Quale potrebbe essere lo snodo importante per essere suoi continuatori efficaci nella missione che ci viene affidata? Questo me lo chiedo personalmente per il compito che mi è stato affidato, ma desidererei che ognuno di voi se lo chiedesse,  per  le risorse che sta impegnando e per quello che ogni opera  è chiamata ad essere per essere leggibile, per essere riconosciuta e quindi efficace carismaticamente.

Ho provato nei luoghi di D. Bosco nella preghiera e nella meditazione a dare delle risposte che vorrei condividere con voi:

1.      Ricentrare costantemente la vita su Gesù Cristo.

Voglio dire: cercarlo, incontrarlo, sperimentarlo. Lasciarci affascinare da Lui che è nel volto dei nostri giovani con le loro domande sconcertanti che ci fanno comprendere i bisogni veri che li attanagliano.

2.      La Passione per i giovani, gli ultimi.

Voglio dire credere, osare, non perdere opportunità, vivere di questa tensione come nutrimento costante della nostra vita di educatori. Non aver paura di accettare le loro sfide, di stare con loro e di imparare a sintonizzarsi amandoli e lasciandoci amare nella condivisione e camminando con loro.

3.      Docili all’azione dello Spirito, ai doni di grazia che il Signore non fa mai mancare nella vita di ognuno di noi.

Voglio dire che più siamo docili noi all’azione dello Spirito, più riusciamo a valorizzare questi doni e queste opportunità. Più viviamo la nostra consacrazione di obbedienti. poveri e casti, più trasmettiamo Dio Padre, rivoluzionando i cuori provati e dubbiosi dei nostri giovani.

Don Bosco da questi luoghi santi salesiani ci ripete “ho bisogno di tutti”. Sentiamo questo richiamo innanzitutto noi e poniamo il desiderio nei nostri giovani, animatori, Famiglia Salesiana e collaboratori tutti a tornare annualmente in questi luoghi per approfondire la conoscenza, respirare il clima salesiano e fare esperienza di questo Dio che continua a parlare, a chiamare e incontrare in modo originale.

Ricordo, come tanti avete fatto per la prima lettera, a chi volesse rispondere facendo risonanza con integrazioni, riflessioni,  questa opportunità potrebbe essere una modalità  per la condivisione, conoscenza e animazione  della Ispettoria.

Don Bosco parla ancora…. Don Bosco affascina ancora tantissimi oggi….. Auguri a tutti e buon cammino verso la sua festa.

              d. Pasquale Cristiani

 Torino, gennaio salesiano  2012

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