I nostri partner e noi utilizziamo i cookie sul nostro sito Web per personalizzare contenuti e pubblicità, fornire funzionalità ai social network o analizzare il nostro traffico. Cliccando acconsenti all'uso di questa tecnologia sul nostro sito web. Puoi cambiare idea e personalizzare il tuo consenso ogni volta che vuoi tornando a questo sito web. Può gestire le impostazioni relative ai cookie, cliccando su 'Gestisci cookie'.
Gli Stati generali della carità
A Napoli, un convegno nazionale di chi aiuta il prossimo promosso dall’arcidiocesi e dalla Comunità di Sant’Egidio. Una "due giorni" sul tema: “Il dono e la speranza". Testimonianza di Don Antonio Carbone salesiano.
Si fanno prossimo - in tutta Italia - di chi fatica e soffre. Si sono dati appuntamento a Napoli, il 18 e il 19 giugno, per pregare, riflettere, presentare esperienze. «Il mondo sta morendo per mancanza d’amore. E tra le nuove povertà, nell’inferno dei viventi e nei deserti delle metropoli, c’è la grande morte dell’anima, e del cuore». Chiara Amirante è una giovane donna dal sorriso contagioso che sussurra quasi la sua testimonianza sulla Comunità Nuovi Orizzonti, vicina al “popolo della notte” che in pochi anni ha moltiplicato il suo servizio in 151 centri.
Lo conferma un dato del 2010: un italiano su 4 è a rischio povertà. Il 24,7% della popolazione. In prevalenza, nuclei familiari, prime vittime del taglio dei fondi statali di carattere sociale, diminuiti del 76,3% tra il 2010 e il 2011 (ma dal 2008 addirittura dell’800%). Un popolo affollato di anziani, disabili, donne, immigrati, ammalati, bambini abbandonati, Rom. Per i quali è scattata «l’ora dell’azione», ammonisce Giovanni Paolo Ramonda, presidente dell’Associazione Giovanni XXIII. Ma anche, soprattutto, l’ora di nuove “visioni”: in una società che ne è priva e dove la grande questione, sintetizza Andrea Riccardi nel suo denso intervento introduttivo, «non è la difesa dai poveri, ma dei poveri». Lavorando non solo “per” loro, ma “con” loro. Di qui la grande mobilitazione civile napoletana. Laica e religiosa. «A Napoli perché è capitale dei senza voce», spiega Riccardi, «ma anche città ricca di risorse di solidarietà». Di qui il confronto serrato, gli Stati Generali per “far strada ai poveri senza farsi strada”, nello stile di Don Lorenzo Milani. E per dare una risposta creativa e umana alla crisi economica e sociale che è anche crisi della solidarietà sociale.