I nostri partner e noi utilizziamo i cookie sul nostro sito Web per personalizzare contenuti e pubblicità, fornire funzionalità ai social network o analizzare il nostro traffico. Cliccando acconsenti all'uso di questa tecnologia sul nostro sito web. Puoi cambiare idea e personalizzare il tuo consenso ogni volta che vuoi tornando a questo sito web. Può gestire le impostazioni relative ai cookie, cliccando su 'Gestisci cookie'.
Bergoglio: la mia relazione con il beato Zatti e la vocazione del religioso laico
Bergoglio: la mia relazione con il beato Zatti e la vocazione del religioso laico
(ANS – Roma) – Don Juan Edmundo Vecchi, VIII successore di Don Bosco, nella Lettera “Beatificazione del coad. Artemide Zatti: una novità dirompente” raccolse una testimonianza di padre Jorge Mario Bergoglio, oggi Papa Francesco, che ebbe modo di conoscere il beato. Riproponiamo il passaggio della Lettera di Don Vecchi (ACG 376).
Non sarà inutile prestare ascolto ad uno che ha sperimentato l’efficace intercessione di Artemide Zatti proprio riguardo alla vocazione del consacrato laico ed ha avuto la delicata attenzione di raccontarci la sua esperienza. Si tratta di Sua Eminenza il Card. Giorgio Mario Bergoglio, oggi Arcivescovo Cardinale di Buenos Aires, e Provinciale dei Gesuiti ai tempi in cui offrì la seguente testimonianza.
Trascrivo il testo della lettera scritta a don Cayetano Bruno sdb e datata: Buenos Aires, 18 maggio 1986.
«Caro P. Bruno: Pax Christi! Nella sua lettera del 24 febbraio Lei mi chiedeva di provare a scrivere qualcosa sull’esperienza che ho avuto con il Sig. Zatti (del quale sono diventato grande amico), riguardo alle vocazioni di Confratelli Coadiutori. […]
Noi avevamo una assai grande penuria di Confratelli Coadiutori. Prendo come riferimento l’anno 1976, quello in cui ho conosciuto la vita del Sig. Zatti. In quell’anno, il Confratello Coadiutore più giovane aveva 35 anni, era infermiere, e sarebbe morto quattro anni più tardi vittima di un tumore cerebrale. Quello che lo seguiva in età aveva 46 anni, e quello che veniva dopo questo ne aveva 50. Gli altri, tutti anziani (molti di essi continuano a lavorare attualmente come vogatori con addosso i loro 80 anni). Questo “quadro demografico” dei Confratelli Coadiutori nella Provincia Argentina induceva molti a pensare che si potesse trattare di una situazione irreversibile, e che non ci sarebbero state altre vocazioni. Alcuni, addirittura, si interrogavano sulla “attualità” della vocazione del Confratello Coadiutore nella Compagnia, perché – guardando i fatti – sembrava che si sarebbero estinti. Inoltre si facevano sforzi in vari luoghi per delineare una “nuova immagine” del Confratello Coadiutore, per vedere se – per questa strada – si otteneva un richiamo più forte di giovani che seguissero questo ideale.
D’altra parte, il Padre Generale, P. Pedro Arrupe S.I., insisteva con forza sulla necessità della vocazione del Confratello Coadiutore per l’intero corpo della Compagnia. Arrivava a dire che la Compagnia non era la Compagnia, senza Confratelli Coadiutori. Gli sforzi fatti dal P. Arrupe in quest’area furono ingenti. La crisi era non soltanto di qualche Provincia, ma di tutta la Compagnia (riguardo alle vocazioni di Coadiutori).
Nel 1976, credo che fu verso il mese di settembre approssimativamente, durante una visita canonica ai missionari gesuiti del nord argentino, mi fermai qualche giorno nell’Arcivescovato di Salta. Lì, tra una chiacchiera e l’altra alla fine dei pasti, Mons. Pérez mi raccontò la vita del Sig. Zatti. Mi diede anche da leggere il libro della vita. Mi richiamò l’attenzione la sua figura così completa di Coadiutore. In quel momento sentii che dovevo chiedere al Signore, per intercessione di quel grande Coadiutore, che ci mandasse vocazioni di coadiutori. Feci novene e chiesi ai novizi di farne. […]
A Salta in varie occasioni sentii l’ispirazione di raccomandare al Signore e alla Signora del Miracolo l’aumento di vocazioni della Provincia (questo in generale, e non specificatamente di Coadiutori, cosa che feci con il Sig. Zatti). Inoltre feci una promessa: che i novizi sarebbero andati in pellegrinaggio alla festa del Signore del Miracolo se raggiungevamo il numero di 35 novizi (questo si realizzò nel settembre 1979).
Ritorno alla richiesta di vocazioni di Coadiutori. Nel luglio del 1977 entrò il primo Coadiutore giovane (attualmente ha 32 anni). Il 29 ottobre di quell’anno entrò il secondo (attualmente con 33 anni)».
La lettera prosegue, presentando anno per anno l’elenco di altri 16 coadiutori entrati dal 1978 al 1986. Quindi continua:
«Da quando incominciammo le preghiere al Sig. Zatti, sono entrati 18 coadiutori giovani che perseverano e altri 5 che uscirono dal noviziato e dallo iuniorato. In totale, 23 vocazioni.
I novizi, gli studenti e i Coadiutori giovani hanno fatto varie volte la Novena in onore del Sig. Zatti, chiedendo vocazioni di Coadiutori. Io stesso la feci. Sono convinto della sua intercessione per questo problema, poiché, considerato il numero, è un caso raro nella Compagnia. In riconoscenza, nella 2ª e 3ª edizione del Devozionario del Sacro Cuore, abbiamo messo la Novena per chiedere la Canonizzazione del Sig. Zatti.
Un dato interessante è la qualità di coloro che sono entrati e che perseverano. Sono giovani che vogliono essere Coadiutori come Sant’Ignazio voleva che fossero, senza che loro “si indori la pillola”. Per noi la vocazione del Confratello Coadiutore è molto importante. Il P. Arrupe diceva che la Compagnia, senza di loro, non era la Compagnia. Hanno un carisma speciale che si alimenta nella preghiera e nel lavoro. E fanno bene a tutto il corpo della Compagnia. […] Sono di pietà, allegri, lavoratori, sani. Molto virili e sono coscienti della vocazione a cui furono chiamati. Sentono speciale responsabilità di pregare per i giovani Studenti gesuiti che si preparano al sacerdozio. In essi non si vedono “complessi di inferiorità” per il fatto di non essere sacerdoti, né passa loro per la testa di aspirare al diaconato…ecc.; sanno qual è la loro vocazione e la vogliono così. Ciò è salutare. E fa bene.
Questa è stata, nelle linee generali, la storia della mia relazione con il Sig. Zatti sul problema delle vocazioni di Confratelli Coadiutori per la Compagnia. Ripeto che sono convinto della sua intercessione, perché so quanto abbiamo pregato mettendo lui come avvocato.
Nient’altro per oggi. Sono suo aff.mo, in nostro Signore e nella Sua Madre Santissima,
Jorge Mario Bergoglio, S.I. »
Uno splendido stimolo anche per noi ad interporre l’intercessione di Artemide Zatti per l’incremento di buone e sante vocazioni di Salesiani Coadiutori.
Pubblicato il 14/03/2013