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Auguri di pasqua dell'Ispettore
Carissimi Confratelli,
il Signore ci sta donando un anno di grazia.
La gioia della Pasqua è stata pregustata e preparata dalla notizia del ritiro di Benedetto XVI, gesto di grande responsabilità dettato dalla sua coscienza come Lui stesso ha ripetuto, e dall’elezione del nuovo Pontefice Papa Francesco.
Stando a Roma per gli EE.SS. dei Direttori e Direttrici la fumata bianca del 13 marzo 2013 ore 19,03 ha fatto scattare una vitalità nuova, e immediatamente un gruppetto di noi con le Fma siamo subito partiti per Piazza San Pietro per vivere l’annuncio del nuovo successore di Pietro.
Davanti ai nostri occhi una piazza gremita, un fiume di gente che arrivava da ogni parte. Piccoli, giovani e adulti, tutti correvamo per occupare un posto e ascoltare l’annuncio. Ci siamo sentiti piccoli e disponibili, pieni di speranza per accogliere senza riserva la comunicazione.
Nessuno di noi si era mai trovato a vivere questa emozione straordinaria, ci siamo infilati tra la gente, tra cui i molti giovani pieni di gioia, di fede e di una grande attesa. Ci si ripeteva l’un l’altro chi ci darà il Signore per continuare a guidare la sua Chiesa? Ognuno era fiducioso ma soprattutto convinto che sarebbe stato un Papa di grandi novità per girare pagina rispetto a un passato a volte poco visibile, credibile. Un Papa che sia, per l’uomo di oggi travagliato e provato da tante sfide, segno di una Chiesa povera, essenziale e piena dello Spirito Santo.
Finalmente la Piazza, alla voce Habemus Papam cade in un silenzio, attimi di smarrimento e poi il nome Georgium Marium Bergolio, qui sibi nomen imposuit Franciscum. A questo punto la piazza scoppia in un applauso e in grida di gioia. Si chiama Papa Francesco si sente ripetere da persona a persona. Ecco la novità, l’atteso per un mondo incredulo che chiede testimoni, non predicatori. Papa Francesco saluta, ringrazia i Cardinali e invita alla preghiera, poi chiede di pregare per Lui prima di impartire la benedizione. Questo diventa il secondo segno di novità.
Carissimi Confratelli, mentre correvamo per giungere in tempo nella Piazza San Pietro, l’icona dell’evangelista Luca (24,1-12) è venuta alla mia mente: gli Apostoli Pietro e Giovanni che correvano verso la tomba di Gesù, dopo l’annuncio delle donne che di buon mattino erano andate al sepolcro e avevano trovato la tomba vuota, e la pietra era stata tolta. Due uomini dalle vesti sfolgoranti si presentarono e dissero:” Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui è risorto, ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea…..” avevano fatto esperienza di Gesù Risorto. “…..Entrò l’altro discepolo e vide e credette”.
Qui inizia la storia della nostra salvezza, il Signore è vivo non possiamo continuare a cercare tra i morti chi è vivo. Qui nascono l’urgenza e la gioia dell’annuncio, qui prendiamo coraggio e luce per andare verso i giovani a portare speranza. Oggi noi dobbiamo essere “i due uomini”, gli angeli dei nostri giovani che devono poterci vedere sfolgoranti perché abitati da Cristo e sentirsi ripetere perché cercate tra i morti, nelle tombe della vostra vita senza senso, nelle morti quotidiane…. non vi fidate del Signore? Aprite le vostre porte a Cristo! Carissimi Confratelli, l’augurio che desidero porgere, è un invito alla evangelizzazione, a portare “la bella notizia” uscendo dai nostri schemi ed accettando la novità dello Spirito. Non arrendiamoci, facciamo esplodere la gioia e la passione educativa che ci hanno catturato quando abbiamo sentito la chiamata e ci siamo messi in cammino. Apriamo le nostre case, le nostre chiese, le nostre comunità, il nostro cuore. Non c’è da aspettare più, non c’è da delegare nessuno. Non impigriamoci, non imprigioniamoci nelle nostre strutture, nei nostri ragionamenti inutili, la Pasqua divenga vittoria sul male per i nostri giovani e per tanti che cercano e desiderano incontrare il Risorto.
Gesù è risorto! Auguri a voi e a tutte le Comunità educative pastorali.
d. Pasquale Cristiani
Bova, 31.03.2013