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RITIRO TRIMESTRALE di NATALE 2015
ISPETTORIA SALESIANA MERIDIONALE - “ BEATO MICHELE RUA”
RITIRO TRIMESTRALE di NATALE 2015
"Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza. Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annuncia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con fiducia. Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme, perché la sua gloria abiti la nostra terra. "(Salmo 85).
ALBANIA-KOSOVO
TALE
19 dicembre 2015 dalle ore 09:15 alle ore 15:00
CALABRIA
SOVERATO
21 dicembre 2015 dalle ore 9:15 alle ore 15:00
PUGLIA
SANTERAMO IN COLLE
22 dicembre 2015 dalle ore 9:15 alle ore 15:00
CAMPANIA-BASILICATA
PACOGNANO
23 dicembre 2015 dalle ore 09:15 alle ore 15:00
PROGRAMMA
ore 09:00 Arrivi – caffè
ore 09:15 Preghiera
ore 09:30 ASCOLTO della PAROLA e meditazione offerta dall’ispettore,
don Pasquale CRISTIANI
ore 10:15 ADORAZIONE EUCARISTICA e possibilità di vivere
il sacramento della Riconciliazione
ore 12:15 CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA presieduta dall’ispettore
ore 13:15 Pranzo – scambio di auguri - avvisi
ore 15:00 Partenze
UN AIUTO PER ARRIVARE PREPARATI…
“…di generazione in generazione la sua Misericordia…”
Nessuno come Maria ha conosciuto la profondità del mistero di Dio fatto uomo. Tutto nella sua vita è stato plasmato dalla presenza della Misericordia fatta carne. (Misericordiae Vultus). In questo ritiro ci è accanto Maria, prima porta attraverso cui è passato Cristo, che ci avvolge con il suo manto e che permette anche a noi di arrivare a Lui.
Il Volto della Misericordia è quello di Gesù e gli uomini lo hanno potuto contemplare per la prima volta quando Maria, laMadre, lo ha mostrato al mondo. Ella aveva cantato la Misericordia di Dio davanti alla cugina Elisabetta: «Di generazione in generazione la sua misericordia su quelli che lo temono» (Lc 1,50). Sapeva di aver dato alla luce Colui che portava a compimento la promessa che Dio aveva consegnato ad Abramo. Zaccaria fece eco a Maria col suo cantico di ringraziamento per la nascita di Giovanni, il Precursore: «Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio ci visiterà un sole che sorge dall’alto» (Lc 1,78).
Gesù è il sole che sorge dall’alto e diffonde tra gli uomini il calore della Misericordia del cuore di Dio Padre. Si riscalderanno al calore della sua compassione i deboli e gli oppressi. Si riscalderanno specialmente i peccatori che avevano provato cosa significa avere un cuore duro e gelido, chiuso in se stesso e insensibile alle lacrime e ai bisogni dei fratelli.
IL LOGO DELL’ANNO DELLA MISERICORDIA
Il logo e il motto offrono insieme una sintesi felice dell’Anno giubilare. Nel motto Misericordiosi come il Padre (tratto dal Vangelo di Luca, 6,36) si propone di vivere la misericordia sull’esempio del Padre che chiede di non giudicare e di non condannare, ma di perdonare e di donare amore e perdono senza misura (cfr. Lc 6,37-38). Il logo – opera del gesuita Padre Marko I. Rupnik – si presenta come una piccola summa teologica del tema della misericordia. Mostra, infatti, il Figlio che si carica sulle spalle l’uomo smarrito, recuperando un’immagine molto cara alla Chiesa antica, perché indica l’amore di Cristo che porta a compimento il mistero della sua incarnazione con la redenzione. Il disegno è realizzato in modo tale da far emergere che il Buon Pastore tocca in profondità la carne dell’uomo, e lo fa con amore tale da cambiargli la vita. Un particolare, inoltre, non può sfuggire: il Buon Pastore con estrema misericordia carica su di sé l’umanità, ma i suoi occhi si confondono con quelli dell’uomo.
Cristo vede con l’occhio di Adamo e questi con l’occhio di Cristo. Ogni uomo scopre così in Cristo, nuovo Adamo, la propria umanità e il futuro che lo attende, contemplando nel Suo sguardo l’amore del Padre.
La scena si colloca all’interno della mandorla, anch’essa figura cara all’iconografia antica e medioevale che richiama la compresenza delle due nature, divina e umana, in Cristo.
I tre ovali concentrici, di colore progressivamente più chiaro verso l’esterno, suggeriscono il movimento di Cristo che porta l’uomo fuori dalla notte del peccato e della morte. D’altra parte, la profondità del colore più scuro suggerisce anche l’imperscrutabilità dell’amore del Padre che tutto perdona.