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VEGLIA MGS Campania-Basilicata
“Figli di un grande sognatore, ogni giorno nella nostra quotidianità siamo chiamati a dare seguito al suo sogno, un sogno che ha sfidato i tempi e le distanze. Ancorati, e cioè certi della protezione di Gesù e di Maria sulla Chiesa, dobbiamo sentirci pronti ad accogliere la chiamata del Signore, ad uscire per annunciare la sua Parola. “
È questo il significato della Veglia di Don Bosco del 27 Gennaio 2018 tenutasi presso la casa salesiana di Napoli Rione Amicizia.
Il “Sogno missionario delle Americhe” che Don Bosco fece nel 1883 a San Benigno Canavese è il sogno che ha guidato la nostra veglia e che ci ha spiegato il reale significato della missione. La missione è una chiamata che riguarda ognuno di noi, che non esclude nessuno. Ognuno di noi infatti, è chiamato ad essere missionario nel proprio ambiente, con i bambini, con i giovani, nella propria famiglia o in molte altre circostanze della nostra vita quotidiana. Per essere missionari non è necessario andare lontano, basta avere il coraggio di uscire fuori dalle nostre case, dai nostri schemi: essere mediatori che rendono affascinante e attraente la scelta di seguire e amare Gesù e il suo Vangelo. Don Bosco non ha avuto paura di uscire fuori, di conoscere il mondo che lo circondava e portare ovunque la parola del Signore.
A don Bosco non interessava la meta: aveva capito che il senso della sua missione era il viaggio.
Ad approfondire il significato della missione è stata la nostra amica Rita Galdi dall’oratorio di Salerno, che ci ha raccontato la sua esperienza missionaria a Locri.
A presiedere la Veglia è stato il nostro “Don Bosco al sud”, Don Angelo Santorsola, che ha lanciato a tutti i giovani presenti un chiaro messaggio: essere uomini di PAROLA e non di parole: la nostra missione è quella annunciare il Vangelo e portare anche fuori dalla Chiesa, l’amore che Gesù nutre per il suo popolo.
Al termine della Veglia, ci siamo riuniti per un momento di festa in cui, grazie ad ogni ambiente presente, ci siamo scatenati a ritmo di musica coinvolgendo l’intero quartiere.
È stata una serata intensa, ricca di spunti di riflessione. Una serata di amicizia e di fratellanza. Una serata nel nome di Don Bosco, nel sogno che ci tiene ancorati a lui: essere felici nel tempo e nell'eternità.
Giulia Cava