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Alla ricerca della Speranza
In un’epoca come il ventunesimo secolo, in cui guerre, crisi ambientali, disuguaglianze e preoccupazioni sul futuro ci opprimono, parlare di speranza sembra quasi un atto di resistenza. È una speranza fragile, che rischia di affievolirsi in mezzo alla negatività quotidiana. Ma è davvero così inevitabile? L’esperienza vissuta dai Gruppi Ricerca ci suggerisce di no, e apre una finestra verso il tema che guiderà il prossimo Giubileo: la speranza.
Questa esperienza è stata per noi giovani un’occasione preziosa di incontro con la Parola del Signore, che ci ha parlato non solo attraverso letture e testimonianze, ma soprattutto attraverso il coraggio di metterci in gioco. Il gruppo dei giovani del triennio, chiamato simbolicamente G×G (Giovani per i Giovani), è l’incarnazione del "mettersi in gioco" tipico della vocazione e della missione salesiana. Anche il gruppo del biennio, parallelamente, ha vissuto la stessa esperienza, con un’identità propria e un nome significativo: GrAdo, acronimo che unisce "GR" (Gruppi Ricerca) alle iniziali di "Adolescenti", una sigla che rappresenta l’entusiasmo e l’energia dei ragazzi.
Il fine settimana trascorso a Torre Annunziata è stato un momento intenso di riflessione e scoperta, ma anche di servizio e crescita spirituale. Lontani dalle distrazioni quotidiane, ci siamo confrontati con noi stessi e con gli altri, ritrovando nel confronto la forza della solidarietà e del dono reciproco. Le attività a cui abbiamo partecipato erano costruite attorno a simboli profondi, tra cui l’ancora, emblema della speranza e della stabilità.
Con la sua forma solida e la sua catena robusta, è stata per noi una metafora potente. Durante un laboratorio creativo, l’abbiamo rappresentata con materiali semplici come cartone, pennelli, forbici e colla, unendo manualità e riflessione. Ma l’ancora non è rimasta solo un’immagine statica: è divenuta il simbolo della nostra ricerca personale di speranza, un legame con la fede e un invito a credere in un futuro possibile, da costruire con impegno e fiducia.
Se dunque dalle attività e dalla testimonianza che abbiamo vissuto è sorto quanto questo mondo non sia condannato alla disperazione, allora perché non facciamo un passo avanti verso il prossimo, con la speranza che ogni paura possa svanire? Il vangelo secondo Matteo è stata la lettura che ci ha guidati contro quella paura che affliggeva Pietro e che noi stiamo imparando a combattere con le nostre ancore, e proprio come Gesù chiamò Pietro, così noi tutti siamo chiamati in questo cammino salesiano.
Dall’insieme di queste esperienze è nata una convinzione: il mondo non è condannato alla disperazione. Al contrario, ognuno di noi è chiamato a fare un passo verso il prossimo, coltivando la speranza che ogni paura possa svanire di fronte alla forza della fede e della comunità. Il Vangelo secondo Matteo, che ha accompagnato le nostre riflessioni, ci ha guidato nella lotta contro le paure che, come quelle di Pietro, affliggono tutti noi. Così come Gesù chiamò Pietro a fidarsi e a superare il timore delle onde, così anche noi, nella nostra umanità, siamo chiamati a questo cammino salesiano di fede, speranza e coraggio.
Questa esperienza non è stata solo un momento di spiritualità, ma un’occasione per comprendere il valore profondo della comunità e del sostegno reciproco. Ora, tornati alla vita quotidiana, portiamo con noi il messaggio che ci è stato affidato: non smettere di sperare, di costruire un futuro migliore e di essere l’uno per l’altro, come un’ancora che dà forza, stabilità e fiducia.
Lorenzo D'Angelo