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Sinodo step by step
Oggi, 3 ottobre 2018 ha preso il via la XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi dal tema: “i giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, che si terrà a Roma fino al 28 ottobre.
Ma cos’è il Sinodo dei Vescovi?
È un’assemblea di Vescovi, provenienti da tutto il mondo, che assieme al Papa si incontrano a Roma per focalizzare la loro attenzione sul bene della Chiesa universale e sulla sua attività nel mondo.
Procediamo per step.
Agli inizi di ottobre il Papa annunciava il tema del Sinodo dei Vescovi.
Dopodiché il cammino sinodale si è avviato in maniera spedita e molto sentita con la pubblicazione del Documento preparatorio insieme a una “Lettera ai giovani” scritta dal Papa.
A metà settembre si è tenuto un Seminario internazionale sulla condizione giovanile con la presenza di molti esperti e di diversi giovani, per mettere a fuoco la condizione giovanile attuale, dal punto di vista scientifico.
Contemporaneamente è stato predisposto un Questionario on line in diverse lingue che ha raccolto le risposte di oltre centomila giovani.
A livello salesiano e in particolare a livello dell’Ispettoria Meridionale italiana, si è svolto a febbraio il Sinodo Ispettoriale (Santeramo in colle), in cui i giovani dell’ispettoria si sono interrogati sul tema sinodale e hanno offerto un loro personale parere che è stato poi raccolto assieme a tutti gli altri contributi nel Documento finale consegnato al Papa il giorno delle Palme, al termine della Riunione presinodale svoltasi nei giorni precedenti a Roma.
A questa iniziativa hanno partecipato circa 300 giovani provenienti dai 5 continenti e anche 15.000 giovani collegati attraverso i social media.
Il materiale raccolto è stato adeguatamente sintetizzato ed è diventato “l’Instrumentum laboris”, ossia lo strumento di lavorodi partenza sul quale, adesso, Vescovi rifletteranno nel Sinodo.
Ai 266 Padri sinodali, tra cui 2 vescovi Cinesi che partecipano al Sinodo per la prima volta, il papa ha detto: “i nostri giovani saranno capaci di profezia e di visione nella misura in cui noi, ormai adulti o anziani, siamo capaci di sognare e così contagiare e condividere i sogni e le speranze che portiamo nel cuore”.
Antonella Colucci