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LETTERA DALL'ISPETTORE
Carissimi Confratelli,
Vi raggiungo per continuare a raccontare con questa penultima lettera, concludendo il mio mandato, la vita dell’Ispettoria che mi appassiona sempre di più, nonostante le difficoltà.
Godo nel passare per le comunità. La presenza di tanti ragazzi e adolescenti si fa sentire con canti, giochi, colori delle magliette, loghi originalissimi e tanto entusiasmo, che rimotiva quotidianamente il nostro impegno.
La preghiera scandita in modo creativo e, come di incanto, mette tutti, piccoli, medi, giovani ed adulti in un atteggiamento orante e segna queste giornate. E’ il miracolo di D. Bosco che con l’azione educativa abilita a saper passare dal gioco all’impegno e viceversa. Quanti gruppi con diversi interessi! Quanta originalità e quanto lavoro entusiasmante appassiona i nostri ragazzi, giovani e famiglie!
E’ forza che ci fa sentire carismaticamente vivi e pronti ad accettare le sfide dei giovani d’oggi.
Permettetemi di dire grazie per il vostro impegno costante e sacrificato, che porta frutti abbondanti anche quando non li vediamo immediatamente. Coraggio anche se siamo di meno e con poche risorse! Quello che attira è la “passione educativa” che fa sentire i nostri ragazzi al centro dei nostri interessi, del nostro impegno e delle nostre scelte.
Grazie alla grande schiera degli animatori e volontari, famiglie che condividono con il loro tempo e non poche volte con le loro risorse economiche a vantaggio dei ragazzi e giovani. Suggerisco, anche se molti lo fanno già, di avere un’attenzione per questi collaboratori. Non perdeteli, anzi diventino forza per nuove presenze nei nostri ambienti molte volte chiusi.
Un’altra raccomandazione che desidero lasciarvi è l’attenzione a pianificare i tempi di questo periodo affinché le Case non rimangano sguarnite e d’altra parte ci siano per tutti dei giorni per “staccare la spina” come si dice, se non altro per vivere anche un tempo previsto dalle nostre Costituzioni in famiglia.
Voglio ricordarvi che sta partendo la Scuola di Management Pastorale a Cisternino, promossa dall’Università Lateranense che ha come responsabile Mons. Enrico Dal Covolo. A breve ci sarà il lancio mediatico e potremo conoscere tempi, contenuti e modalità. E’ un’iniziativa per qualificarci, aggiornarci noi e i nostri laici.
Nella progettazione per i nostri giovani, ci vengono richiesti sempre più titoli attestanti le nostre competenze. Dobbiamo aggiornarci, seguendo il nostro D Bosco che oggi più che mai ci ripete: “…per voi studio, per voi lavoro……” non possiamo rinunciare.
Anche a Soverato prende avvio la Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma con l’Istituto Universitario “Giorgio Pratesi”, promosso dalla nostra Ispettoria Meridionale.
E infine il laboratorio Don Bosco oggi di Bari, Educazione, cultura e Pastorale, da tre anni ha preso piede nel territorio creando alleanze e partenariato con la Chiesa locale, università, Facoltà Teologica Pugliese, CISM.
Sono opportunità per le nostre comunità che facilitano la partecipazione, stimolano alla formazione permanente e a elevare il livello culturale nostro e dei nostri laici.
Desidero invitare tutti a non pensare ad altri ma a se stessi, ai nostri laici, per aggiornarci ed essere all’altezza delle sfide di oggi.
Non meno importante, l’esperienza missionaria dei nostri giovani che va avanti da anni e che dopo una intensa formazione, si recano a Bosco Piano Napoli (NA), Natile in Calabria, Albania e Guatemala offrendo non solo il loro tempo e la loro testimonianza, ma procurandosi anche con i loro sacrifici i soldi per il viaggio.
Attendo di vivere l’esperienza itinerante con i giovani Confratelli e giovani del cammino di Animazione Vocazionale sui passi di d. Tonino Bello: un modo nuovo di stare insieme attingere dai testimoni, per cogliere la profezia e abilitarsi a leggerla nel nostro quotidiano e quindi avere la forza di non arrendersi per sentirsi sorretti da Colui che ci ha chiamato fissando su di noi il suo sguardo, non perché speciali ma voluti dalla sua gratuità.
Concludo esprimendo il mio apprezzamento per l’iniziativa che D Martino ha preso per la comunità degli ammalati, fissando una celebrazione per festeggiare i giubilari, invitando salesiani e parenti a vivere in infermeria questo momento di fede e di convivialità.
E’ bello sentirsi coinvolti quando a livello di lavoro materiale non si può dare più niente e qualcuno si ricorda di noi, ci fa capire che siamo presenti con la preghiera e l’offerta della vita, forze queste, per la perseveranza e la fecondità vocazionale.
E’ testimonianza per i parenti dei nostri confratelli, perché manifestiamo con i fatti il volersi bene.
Termino nel giorno del mio anniversario sacerdotale (39 anni), ringraziando e continuando il ricordo nella preghiera.
Un saluto affettuoso e riconoscente verso tutti.
d. Pasquale
Napoli, 2 luglio 2017