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LA LETTERA DELL'ISPETTORE PER LA FESTA DEL 24 MAGGIO
Carissimi confratelli,
vi scrivo da Taranto dove sono ad animare con la comunità la festa di Maria Ausiliatrice. Sono gli ultimi mesi del mio servizio di Ispettore e con il Consiglio sto pianificando le nuove obbedienze, e, partendo dal POI, definisco il “ridisegno” che dovrà essere consegnato al Vicario del Rettor Maggiore entro fine Maggio.
Contemplando l’Ausiliatrice, “la Madonna di D.Bosco” come dicevano i suoi ragazzi, mi si propongono degli interrogativi sulla presenza viva, reale di Maria nella mia vita, nella vita dei nostri giovani e in quelle delle nostre comunità. Leggiamo e ripetiamo spesso quello che D. Bosco comunicava: “Ha fatto tutto Lei”. Una presenza che era costante tra i suoi giovani generando fervore, impegno, confidenza e tanta voglia di vivere nell’amicizia di Dio con la certezza di realizzarsi nella gioia.
Mi chiedo:
Forse non lasciamo agire Maria, e per questo la nostra vita perde l’efficacia, trova difficoltà a lavorare in modo carismatico?
Forse non riusciamo ad essere presenza materna che accoglie, casa che mette a proprio agio, educatori alla fede per dare profondità e senso ai nostri cammini andando in profondità? Forse preghiamo poco e male perché presi da tanti impegni facendo mancare l’ossigeno della vita spirituale che significa innanzitutto prendersi cura di se stessi?
La mia esperienza mi convince che se non riusciamo a generare nei nostri giovani e persone che il Signore mette sulla nostra strada Gesù, che è Parola feconda che fa ripartire ridando sapore alla vita, man mano perdiamo la forza carismatica dell’annuncio, il contagio del “vieni e vedi”, la voglia di costruire fraternità, la gratuità del servizio, la bellezza della verità e della trasparenza senza compromessi….. Il nostro “si” diventa un ricordo lontano e non è più memoriale che continua ad esistere e ad interpellarci.
Voglio invitarvi in questa solennità dell’Ausiliatrice a tornare a Don Bosco, accogliendo Maria come Madre, vero tesoro che mostra sollecitudine per tutti i nostri bisogni; a vivere la certezza di essere condotti e guidati in tutto dalla sua mano. Don Bosco ci insegna a fidarci e affidarci continuamente a Maria affinché, come per lui, anche per noi diventi una presenza percepita, amata, attiva e stimolante. L’augurio che sia per tutti noi una presenza operativa che accompagna, sostiene, guida e incoraggia.
Carissimi Confratelli, desidero unirmi alla comunicazione del Vicario d. Angelo, del delegato di PG d. Fabio e dell’Economo d. Marek, per dirvi grazie per la presenza e la solidarietà attivata il 24 e 25 aprile. Una festa che ha avuto sapore di una grande famiglia radunata per dire grazie. Con le nostre Consorelle e gli altri gruppi della Famiglia Salesiana abbiamo dato un segnale che insieme si può, ed oggi si deve se vogliamo essere incisivi e raggiungere buoni risultati in una società frammentata. La veglia nel salone delle Catacombe di S. Gennaro con i nostri giovani ci ha fatto vivere l’esperienza di fede e di solidarietà con tutta la Congregazione che è nel mondo, pregando e condividendo la testimonianza di chi da anni opera e convive con la guerra. Tanti giovani provenienti dalle due Ispettorie hanno riacceso la speranza di non arrenderci e continuare a seminare a larghe mani.
L’esperienza che più mi ha segnato è stata la Celebrazione Eucaristica con giubilari salesiani e figlie di Maria Ausiliatrice, FS, giovani e collaboratori vari, nella nostra chiesa del D. Bosco che da anni non si riempiva per problemi di sicurezza. Era stracolma, non c’era più posto da nessuna parte. Il silenzio, l’ascolto, i canti e la liturgia animata salesianamente ci hanno fatto sentire una grande famiglia di fede, pronta a ripartire dalla lode e dal ringraziamento al Signore della vita che non ci abbandona mai e continua a sorprenderci.
Lo spettacolo ben articolato dei giovani confratelli, le danze dei giovani dell’Oratorio del D Bosco, dell’Albania e Kosovo, le note della banda D Bosco con il nostro carissimo Signor Corrado, ci hanno condotti nella tradizione sollecitando le corde del cuore. I giovani di Taranto hanno voluto trasmettere in streaming tutta la festa facendo si che tanti lontani, ammalati, impossibilitati per vari motivi si unissero a noi.
Chiudo con la parola della “buonanotte” che ho consegnato alle “quattro del pomeriggio” del 25 a conclusione di queste due belle giornate: “ Ciò che abbiamo ascoltato, visto, contemplato e toccato” portiamolo nelle nostre comunità con il senso della gratitudine e la disponibilità a farci sorprendere. Grazie a tutti.
Buona festa dell’Ausiliatrice
d. Pasquale
Taranto, 24 maggio ‘17