Il Ritiro spirituale trimestrale

domenica 22 dicembre 2024
Il Ritiro spirituale trimestrale

Come da tradizione, anche quest’anno l'ispettore, don Gianpaolo Roma, accompagnato dal suo Vicario, ha guidato il Ritiro Spirituale per Regioni rivolto ai confratelli dell’Ispettoria, in preparazione al Santo Natale. Il 14 dicembre, a Tirana, il Ritiro ha coinvolto i confratelli delle Case salesiane presenti in Albania, Kosovo e Montenegro; il 16 dicembre, a Santeramo in Colle, è stato il turno dei confratelli della Puglia; il 17 dicembre, i confratelli della Calabria si sono radunati a Vibo Valentia; infine, il 21 dicembre, a Salerno, il Ritiro è stato dedicato ai confratelli che operano in Basilicata e Campania. Le giornate sono state scandite dall’incontro e dal confronto con la Parola di Dio, che l’ispettore ha “spezzato” per i partecipanti, dalla Concelebrazione Eucaristica e dai momenti conviviali vissuti nella semplicità di una famiglia.
 
Ispirato dall’Antifona maggiore offerta dalla liturgia durante la novena di Natale “O chiave di Davide… libera l’uomo”, l’ispettore ha presentato una riflessione ricca e profonda ai confratelli. Il Natale rappresenta proprio questo – ha ricordato don Gianpaolo – “l’annuncio di una chiave che apre le porte chiuse, la porta chiusa della nostra vita, spalancando la porta Santa della nostra esistenza. Questa chiave così misteriosa e affascinante è messa nelle nostre mani, per ricordarci che non c’è più spazio per i ceppi che legano, non hanno più senso i lucchetti che serrano, non è più tempo per le porte chiuse”. La metafora della chiave, come simbolo della liberazione portata da Cristo attraverso la sua Incarnazione, è stata un invito a vivere la fede con gioia e autenticità, contro la schiavitù del peccato e dell’egoismo. La sequela gioiosa di Gesù rivela la verità su noi stessi, quella verità capace di trasformarci. Per tale ragione, i confratelli sono stati esortati a scoprire la "Chiave" che apre i ceppi che imprigionano la vita, donando una libertà profonda e duratura.
 
Guidato da due brani biblici, Giobbe 1,13-19 e Atti degli Apostoli 16,22-26, l’Ispettore ha inoltre invitato i confratelli a intraprendere un pellegrinaggio interiore, recuperando la drammaticità della vita quotidiana che, parafrasando Tomáš Halík, “deve essere una scuola di vita nel mondo così com’è. Una scuola di maturità cristiana, una scuola di fede per persone adulte”.
Nel concludere la sua riflessione, l'Ispettore ha augurato ai confratelli di “aprire tre porte”:
 
1. Una nuova e profonda interiorità rinnovata. L’augurio non solo alla fedeltà alle pratiche spirituali quotidiane, ma una nuova e rinnovata interiorità, un nuovo vibrare per Dio e per il Suo Regno. Celebrare il Natale significa rispondere alla chiamata di Dio con una trasformazione a una rinnovata tensione verso l’interiorità.
 
2. Una nuova apertura all’alterità. “Apertura” significa avere il coraggio di riconoscere i nostri peccati contro l’unità. È la capacità di rinunciare alla perfezione del “così come farei io” e di accogliere che esiste un modo diverso di vivere e fare le cose. Apertura all’alterità significa anche un ritorno al fratello, con il desiderio sincero di chiedere: “Come stai?”.
 
3. Una rinnovata azione missionaria incarnata nell’ogni della storia e della Chiesa. Ciò si traduce nel desiderio e nel coraggio d’incontrare realmente la nostra storia attraverso una cultura del dialogo e del rispetto reciproco. I nuovi modelli della presenza salesiana richiedono attenzione ai segni dei tempi per rispondere alle nuove sfide giovanili.
 
Al termine della meditazione dell'Ispettore, in ciascun Ritiro Spirituale regionale, è seguito un momento di preghiera, confessione e riflessione personale. Durante la concelebrazione Eucaristica, ogni partecipante ha ricevuto un segnalibro con una chiave, simbolo dell'apertura e della liberazione che Cristo ci ha donato.
Il pranzo fraterno e gli scambi di auguri hanno poi concluso il Ritiro, segnando un momento di condivisione e di fraternità.
 

don Tomë Mihaj, Vicario dell'Ispettore