Il laico nella Famiglia di Don Bosco

lunedì 16 gennaio 2023
Il laico nella Famiglia di Don Bosco

«Il laico nella Chiesa e nella Famiglia Salesiana è, e sarà sempre più, un cristiano impegnato che santifica il mondo dal di dentro». Con questa convinzione, il Rettor Maggiore si rivolge ai membri della Congregazione Salesiana consegnando il messaggio della Strenna 2023 ispirato alla parabola del Regno di Dio come lievito nella Famiglia Umana d'oggi.
Le sfide sempre nuove e molteplici di questo periodo storico spronano alla riscoperta della laicità evangelica, della sua rilevanza educativa complementare a quella dei consacrati, espressa da migliaia di uomini e di donne che vivono e interpretano il carisma di don Bosco operando in svariati ambiti della società. Una «vicinanza e condivisione tra stati di vita e vocazioni» di laici e sacerdoti già presente nel primo Oratorio di Don Bosco che, don Artime, richiama all’attenzione per essere ancora oggi come Salesiani più efficacemente presenti e sintonizzati nel mondo; travolto da un processo di trasformazione epocale e ferito dal bisogno di giustizia, pace, fraternità, cura della Casa comune. 
La testimonianza di Giovanna Bruno, avvocato e Salesiana cooperatrice, rappresenta un esempio tangibile della collaborazione profonda tra i salesiani e i laici nel territorio pugliese di Andria, che ha valicato i confini perimetrali dell’Oratorio come luogo di formazione umana e cristiana e si è trasformata in impegno politico come Sindaco della città stessa. Una professione, o meglio dire una vocazione, attraverso la quale ogni giorno l’Avv.Bruno vive responsabilmente, declinando la missione di don Bosco nella cura della comunità locale e l’amministrazione del bene comune.

Sono cresciuta all'interno del cortile dell'oratorio Salesiano di Andria. Ho un debito di riconoscenza nei confronti dei Salesiani. Innanzitutto per avermi accompagnato in tutte le fasi della mia crescita fino a portarmi qui, oggi, ad essere il primo cittadino di una grande realtà della Puglia. Sono riconoscente per la gioia che mi hanno trasmesso, per la pazienza, per l’umiltà, per avermi accompagnato anche nei processi difficili di crescita. Per essere stati discreti accanto a me, nel farmi capire che cosa davvero potessi fare della mia vita. Ma quell’esperienza non è stata confinata al cortile dell'oratorio Salesiano. Lì abbiamo imparato che dovevamo essere “sale per la terra”, lì ho imparato che cosa significa essere “lievito” per gli altri, lì ho maturato la scelta di provare a misurarmi con l'esercizio difficile della democrazia e delle lezioni. Ed oggi, con questa fascia tricolore, sento il peso di una responsabilità grandissima: provare ad accompagnare la mia gente in un percorso di rinascita, in un percorso di coesione, in un percorso di cura. Ho scelto come slogan del mio mandato “Le persone al centro”. la cura delle persone a partire dai più piccoli. Don Bosco ha avuto tanta lungimiranza, ha compreso che doveva essere accanto ai suoi ragazzi, che doveva con umiltà fare in modo che loro si sentissero sicuri, in un porto, in cui davvero poter costruire anche sulle fragilità la ricchezza e la bellezza della loro vita. Don Bosco, i salesiani, sono speranza per noi, per tanti, e anche come amministratore locale mi sento di dire che la speranza è davvero quello di cui le nostre comunità hanno bisogno: speranza che è gioia, speranza che semplicità, speranza che è contenuti, speranza che è visione. Non possiamo guardare soltanto ciò che accade nel quotidiano, dobbiamo costruire questi semi di speranza ma farlo con mani umane, farlo con il cuore che pulsa, con il cuore di gente che è consapevole di quanto bene ci sia nel mondo. Un mondo che deve essere riscoperto, che deve essere risollevato, che deve diventare davvero testimonianza per tante altre generazioni. Grazie ai salesiani, grazie giovani di tutto il mondo che intorno al nome di questo Santo scommettono per delle comunità migliori”.

Riconoscente a questo impegno incondizionato, comune a tantissimi laici che nel mondo si prodigano in modalità pratiche e forme vocazionali diverse per essere “lievito nella Famiglia Umana d’oggi”, il Rettor Maggiore dei Salesiani scrive in un passaggio della Strenna: «vogliamo valorizzare al meglio nelle diverse culture e società il dono della loro vita, la forza della loro fede, la bellezza della loro famiglia, la loro esperienza di vita e di lavoro, il loro talento nell’interpretare e vivere il carisma e la missione di Don Bosco per i giovani e il mondo di oggi».

 

Per guardare l'intervista integrale del Sindaco Bruno, clicca QUI

 

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