Di ritorno dal CG28

lunedì 16 marzo 2020
Di ritorno dal CG28

 Valdocco, 14 marzo 2020

“Miei carissimi figliuoli in Gesù Cristo,

vicino o lontano io penso sempre a voi. Un solo è il mio desiderio, quello di vedervi felici nel tempo e nell'eternità. Questo pensiero, questo desiderio, mi risolsero a scrivervi questa lettera. Sento, o cari miei, il peso della mia lontananza da voi e il non vedervi e non sentirvi mi cagiona pena, quale voi non potete immaginare. Perciò io avrei desiderato scrivere queste righe una settimana fa, ma le continue occupazioni me lo impedirono.”

 

Carissimi confratelli, carissimi ragazzi e giovani, carissimi laici corresponsabili della stessa missione salesiana, queste parole di don Bosco sono molto care a tutti i suoi figli e sono di un’attualità disarmante per quanto stiamo vivendo in queste settimane. Sono giorni che mi ritornano al cuore queste parole ed oggi, a poche ore dal ritorno in ispettoria, mi sono deciso a scrivervi quanto abita nel mio cuore mentre vicino all’urna di don Bosco ricevo tanta consolazione e ispirazione.

I giorni che stiamo vivendo, seguendo le disposizioni del governo per impegnarci a contenere il Covid-19, rendono vive le parole di don Bosco. Costretti ad essere “distanti” fisicamente, ci accorgiamo con gioia che il bene che ci vogliamo è più grande di quanto immaginavamo. Credo che tutti stiamo soffrendo il cambio forzato del vivere il nostro modo di salutarci, accoglierci, esprimerci o di abitare i cortili, i corridoi, le aule, le sale dove ordinariamente costruiamo amicizia, cultura, crescendo insieme. A tutti noi in questi giorni mancano tante cose e a volte possiamo sentirci soli o in “prigione”.

Eppure, in tutto ciò che stiamo vivendo, c’è anche tanta ricchezza, tanta riflessione, tanta gratitudine. Il salmista dice che spesso “L’uomo nella prosperità non intende, è come gli animali che periscono…”. Ebbene, credo che il tempo che stiamo vivendo ci educa ad apprezzare quelle ricchezze che troppo spesso nel quotidiano diamo per scontate e non apprezziamo: l’umanità di ogni giorno fatta di gesti semplici che esprimono amore. Tutti, in questo tempo, stiamo apprezzando di più tante cose, tante relazioni, il lavoro, il ministero che svolgiamo, il tempo dedicato agli altri, la bellezza di incontrarsi, l’importanza di vivere la comunità…insomma stiamo recuperando ciò che in genere viviamo velocemente senza gustarlo.

Per noi salesiani è triste e fa male vedere tutti gli ambienti vuoti e non sentire le voci, le grida dei ragazzi e dei giovani; non poter vivere l’eucarestia con l’intera comunità educativa pastorale. Eppure, cari tutti, credo che questo “distacco”, questo “silenzio”, questo “vuoto” sia salutare per tutti nella misura in cui ci aiuta a riappropriarci della vita, troppo spesso bistrattata dalle cose da fare, dalla frenesia, dalla superficialità. È un tempo propizio per esaminarci e convertire quegli atteggiamenti che non aiutano ad accorgerci di quanto amore c’è nella nostra vita.

Sono felice nel constatare che l’amore vero dà sempre spazio alla creatività come sta capitando da parte di tanti salesiani, giovani e laici che vivono quotidianamente la missione salesiana. Bravi! Don Bosco farebbe lo stesso pur di farsi sentire vicino e di sentire vicino i ragazzi. Appena rientrato in Ispettoria cercherò anche io di inventarmi qualcosa per sentirvi e farmi sentire più vicino.

Mentre vi invito ad essere responsabili e attenti nel seguire le disposizioni che ci vengono date dal governo e dai Vescovi, allo stesso tempo vi chiedo di non scoraggiarvi, di non avere paura di quanto stiamo vivendo. In atteggiamento di fede preghiamo il Signore della Vita perchè allontani dal mondo intero questo virus e conforti quanti stanno perdendo persone care. Chiediamo, inoltre, di saper fare tesoro di ciò che stiamo vivendo per riappropriarci di quella umanità di cui tutti abbiamo bisogno.

Il tempo forte della quaresima, quest’anno ha un sapore tutto particolare e può aiutarci tanto. In che cosa? Vi suggerisco 4 cose:

  1. Riscoprire l’importanza dell’interiorità, dell’unione con Dio, della preghiera come capacità di sognare, sperare, contemplare;

  2. Riscoprire il Silenzio, la riflessione per potersi guardare dentro e crescere rileggendo le proprie azioni e riconoscendo gli errori di cui troppo spesso non ci rendiamo conto;

  3. Riscoprire lo studio, la lettura per approfondire la conoscenza della realtà ed imparare a intus-legere;

  4. Riscoprire la bellezza dell’essere famiglia, dei volti che la abitano, del valore del dialogo e del tempo per crescere in profonda umanità.

Vi saluto don Bosco e Domenico Savio prima di partire da questa magnifica Basilica dedicata a Maria Ausiliatrice alla quale affido ciascuno di voi e le vostre famiglie. Non lasciamoci scoraggiare dal Covid-19 e preghiamo con le parole di Mons. Nosiglia:

Dio onnipotente ed eterno,
dal quale tutto l’ universo riceve l’energia, l’esistenza e la vita,
noi veniamo a te per invocare la tua misericordia,
poiché oggi sperimentiamo ancora la fragilità della condizione umana
nell’ esperienza di una nuova epidemia virale.
Noi crediamo che sei tu a guidare il corso della storia dell’ uomo
e che il tuo amore può cambiare in meglio il nostro destino,
qualunque sia la nostra umana condizione.
Per questo, affidiamo a te gli ammalati e le loro famiglie:
per il mistero pasquale del tuo Figlio
dona salvezza e sollievo al loro corpo e al loro spirito.
Aiuta ciascun membro della società a svolgere il proprio compito,
rafforzando lo spirito di reciproca solidarietà.
Sostieni i medici e gli operatori sanitari,
gli educatori e gli operatori sociali nel compimento del loro servizio.
Tu che sei conforto nella fatica e sostegno nella debolezza,
per l’ intercessione della beata Vergine Maria e di tutti i santi medici e guaritori,
allontana da noi ogni male.
Liberaci dall’ epidemia che ci sta colpendo
affinché possiamo ritornare sereni alle nostre consuete occupazioni
e lodarti e ringraziarti con cuore rinnovato.
In te noi confidiamo e a te innalziamo la nostra supplica,
per Cristo nostro Signore. Amen

 

Con sincero affetto, Vostro don Angelo

Ispettore

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