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8 dicembre: gli auguri del delegato PG
«La mia più bella invenzione, dice Dio, è mia Madre. Mi mancava una mamma e l’ho fatta. Ho fatto mia Madre prima che ella facesse me. Ora sono veramente uomo come tutti gli uomini. Non ho più nulla da invidiare loro perché ho una mamma. Mia Madre si chiama Maria, dice Dio. La sua anima è pura e piena di grazia. Il suo corpo è vergine e pervaso da una luce tale che sulla terra mai mi sono stancato di guardarla, di ascoltarla, di ammirarla. È bella mia Madre, tanto che, lasciando gli splendori del Cielo, non mi sono trovato perduto vicino a lei. Eppure so bene, dice Dio, cosa sia l’essere portato dagli angeli; beh, non vale le braccia d’una Mamma, credetemi!»
Così si esprimeva Michel Quoist nel parlare di Maria di Nazareth.
L’augurio che faccio a me e a ciascuno di voi, in particolare ai ragazzi e ai giovani, è “guardiamola ogni giorno, ascoltiamola in ogni istante, ammiriamola per sempre”, fino a quando non riposeremo nelle sue braccia così come ha riposato Gesù, bambino e, poi, deposto dalla croce.
Don Bosco ha percepito ogni giorno le braccia di Colei che Mamma Margherita gli aveva insegnato a salutare tre volte al giorno.
E da quelle Ave Maria è nato un sogno che ancora oggi si realizza in tutto il mondo: l’Oratorio di don Bosco. Luogo di evangelizzazione e di educazione in cui, attraverso la passione educativa dei salesiani, degli animatori, e di tutti i ragazzi che ogni giorno popolano i cortili, la missione salesiana continua ad essere concreta per i bisogni delle attuali generazioni.
Ave o Maria …
Don Mimmo Madonna, delegato ispettoriale PG