Gli auguri natalizi dell'Ispettore

sabato 24 dicembre 2016
Gli auguri natalizi dell'Ispettore

Carissimi Confratelli, Collaboratori e amici tutti,

vi raggiungo alla vigilia del Santo Natale, dopo aver vissuto per Regione il ritiro che ci ha dato la possibilità di incontrarci, riflettre, pregare e vivere un tempo di convivialità. Queste giornate - vi devo confidare - sono una delle esperienze più belle che ci ritrova, guidati dalla Parola, a camminare insieme, anche se necessita interompere le nostre occupazioni ordinarie.

La meditazione su Luca 2, 8-14 mi ha fatto riflettere che entrare nel mistero di Gesù può avvenire unicamente per dono di Dio: non sono io ad andare a Dio, ma è Dio che viene a noi per spiegarci sé stesso mediante il bambino Gesù. Egli si manifesta, si fa vedere nelle vicende quotidiane, come ai pastori che stavano compiendo il loro dovere. Luca in questi versi è preoccupato di come noi possiamo accedere a questo fatto:” Oggi è nato per noi il Salvatore”.

La parte principale del racconto del Natale è quella dell’annuncio del fatto: il fatto rimane unico; quel fatto accaduto una volta, ogni volta che è raccontato lo puoi vedere, lo puoi contemplare, puoi vivere oggi quello che è accaduto allora, e incontrare, attraverso la Parola, il Signore.

Così recita il versetto 9 : “Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore”. Quindi è necessaria la Parola che ci fa conoscere i pensieri di Dio, è l’annunciatore questo angelo, i Pastori, ognuno di noi; è  l’annuncio che ci chiede di ascoltare, credere per poter professare, portare questa Parola.

Carissimi confratelli, Dio è carne, è debolezza, è fragilità, è Uomo e in ogni uomo lo incontriamo, in ogni limite lo incontriamo e lo troviamo là dove non pensiamo. La buona notizia che ci viene data è che possiamo vivere da salvati. Gesù per noi, per i nostri giovani, per la nostra gente dev’essere il Salvatore. Oggi, ieri, sempre, accogliendo la “Parola”, vinciamo il male con la gioia vera, la pace. Dio ci salva assumendo il limite, diventa bambino, e fa del limite e del bisogno il luogo dell’accoglienza e della comunione.

Termino porgendo gli auguri con questa breve preghiera:

Verbo della vita, donaci di accoglierti giorno per giorno sulle strade del nostro quotidiano e adorarti in ogni luogo. Tu luce delle genti togli il velo dell’incredulità dai nostri occhi e rendici tuoi veri discepoli. 

Il nuovo Anno, sia per tutti, vita nuova che viene dal Signore Gesù.

Auguri!

don Pasquale Cristiani, Ispettore

Napoli, 24 dicembre 2016 - 37 lettera.

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