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La Famiglia Salesiana a Valdocco
Valdocco: luogo della genesi del carisma salesiano! Luogo ideale per vivere la quarantaduesima edizione delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana, occasione assai preziosa per incontrarsi, conoscersi, scambiarsi esperienze e soprattutto arricchirsi carismaticamente.
Un evento particolare quest’anno per diversi motivi:
- il confronto sull’attualità del sogno dei 9 anni di Don Bosco, di cui si festeggia il suo bicentenario, a partire dalla Strenna di don Ángel Fernández Artime "Il sogno che fa sognare. Un cuore che trasforma i lupi in agnelli";
- segna l’ultima Strenna che il decimo successore di don Bosco ha consegnato alla Famiglia Salesiana, prima di rimettere il suo mandato in quanto nominato Cardinale da Papa Francesco;
- la partecipazione di più di 400 partecipanti (oltre ai tantissimi collegati online) rappresentanti ben 22 su 32 Gruppi della Famiglia Salesiana che operano in tutto il mondo.
Dal nostro Sud abbiamo partecipato in 3, tutte salesiane cooperatrici pugliesi. Insieme, abbiamo pregato, condiviso la spiritualità, ascoltato testimonianze, riflettuto sulla Strenna 2024 e su alcune figure salesiane rilevanti. Trta queste il Mons. Giuseppe Cognata, SDB, fondatore delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore di Gesù (SOSC) in Calabria: un omaggio alla ricorrenza di un anno dalla dichiarazione di validità giuridica del processo per la beatificazione del vescovo di Bova Marina. Anche quest’anno, le Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana hanno rappresentato dunque un importante momento di comunione e fraternità tra i diversi gruppi sorti lungo il grande "albero" originato da Don Bosco.
Siamo stati scelti per una missione. Questa è la nostra vocazione: ognuno di noi è stato chiamato a continuare quello che Don Bosco ha incominciato. A realizzare, oggi, tutti i sogni di Dio che sono anche i sogni del nostro fondatore. E a realizzarli insieme, in famiglia. I momenti di gruppo sono stati un elemento fondamentale. Risuona nella mente l’art. 10 della Carta d’Identità della Famiglia Salesiana: “La storia, relativamente breve, della Famiglia Salesiana testimonia che senza una reale comunione si fa strada il pericolo di un progressivo impoverimento fino alla infedeltà al progetto di Don Bosco. Avvertire che senza gli altri, i membri di un particolare Gruppo non possono essere se stessi, dovrebbe essere consapevolezza da tutti coltivata, ispirando linguaggi coerenti ed atteggiamenti concreti”.
I partecipanti hanno potuto anche far visita ai luoghi che custodiscono le radici più significative della storia salesiana: l’oratorio di Valdocco, la tipografia della scuola professionale, il museo “Casa Don Bosco”, la casa SDB di Valsalice. In quest’ultimo qualcosa è accaduto a tutti: ha catturato la sua storia, la meravigliosa chiesa che conserva preziosi cimeli e il mausoleo dove venne deposto Don Bosco alla morte fino a quando nel 1929 fu trasferito nella Basilica di Maria Ausiliatrice.
Ci portiamo a casa le parole del Rettor Maggiore che ci ha salutato prestando la voce a Don Bosco:
«Partite, incessantemente, senza tregua. Credete nelle verità più alte e più belle. Ovunque siate, costruite! In piedi, sempre. Se siete a terra, alzatevi! Amate le persone. Amatele una ad una. Salvatevi dall’indifferenza. Operate la pace in mezzo agli uomini, e non ascoltate la voce di chi sparge odio e divisioni. Ogni giorno domandate a Dio il dono del coraggio. E soprattutto, sognate! Non abbiate paura di sognare. Sognate! E allora andiamo, andiamo a cambiare il mondo. Insieme».
I Salesiani Cooperatori dell'IME presenti alle GSFS