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La seconda possibilità di Bonsen Kamil
Il 31 gennaio, la Festa di San Giovanni Bosco, è un avvenimento importante per tutta la nostra grande Famiglia Salesiana. Don Bosco, che oggi riconosciamo come Padre e Maestro della Gioventù, ha speso ogni energia per fare del bene ai bambini e giovani più poveri e soli, spesso senza famiglia, che amava come figli affidatigli dal Signore. Li ha accolti, nutriti, tenuti lontani dai pericoli, facendoli studiare e insegnando loro un mestiere, educandoli ai principi del Vangelo, punto di riferimento e guida della loro esistenza.
Questa, è la missione che noi Salesiani oggi proseguiamo in nome di Don Bosco. Ma non è solo nelle solennità “ufficiali” che celebriamo la sua memoria. Lo ricordiamo quotidianamente, sostenuti dagli amici preziosi come te, quando apriamo i nostri cancelli ai giovani, quando offriamo un pasto caldo a chi non può permetterselo, quando assistiamo negli studi chi necessita di un aiuto, quando supportiamo nell’avviamento al lavoro i giovani alla ricerca di un futuro stabile e sicuro, quando, dunque, ci dedichiamo con passione a chi ha bisogno di una guida, di una casa, di una famiglia.
Lo ritroviamo in tante storie quotidiane, proprio come quella di Bonsen Kamil, giovane originario dell’Etiopia, che dopo aver lasciato il suo paese è stato accolto dalla Comunità Famiglia di Corigliano Calabro, riuscendo, grazie al sostegno degli educatori, a raggiungere grandi risultati universitari e personali. Bonsen sta svolgendo il servizio civile universale in Oratorio manifestando grande carisma e dedizione e ad oggi è un riferimento per l’intera collettività giovanile pienamente integrato nella comunità Salesiana di Corigliano Calabro e testimonianza viva dell’amore salesiano che accoglie, ama e guida.
Nelle nostre 26 case nel sud Italia sono tante le storie come quella di Bonsen, storie di giovani che trovano rifugio nell’amorevolezza salesiana dove scoprono la felicità dell’essere amati e si lasciano guidare per crescere e affrontare la vita secondo i saldi valori cristiani. Ma le spese per prendersi cura di famiglie, bambini e giovani sono tante. Solo con il sostegno dei nostri benefattori possiamo essere in grado di affrontarle.
Nel mese in cui ricorre la Festa di Don Bosco compi il gesto d’amore a lui più gradito: offri una donazione per i suoi fanciulli celebrando davvero col cuore la ricorrenza del 31 gennaio con un atto concreto di generosità, proprio come faceva il nostro Santo.
“Ciao, mi chiamo Bonsen Kamil, sono partito dall'Etiopia all'età di poco più di 16 anni, intraprendendo un viaggio lungo e pericoloso. Ed è stato un sollievo per me essere accolto, nel 2018, dai salesiani di Corigliano Calabro nella comunita "il Timone”.
Qui ho trovato una vera casa, una vera famiglia, che è stata al mio fianco sia nei momenti difficili che in quelli felici e che mi ha sostenuto nel raggiungere traguardi che mai avrei immaginato di conquistare.
Oggi svolgo il Servizio Civile Universale in oratorio, conciliando contemporaneamente gli studi universitari.
All’oratorio ho imparato a prendermi cura di me stesso e degli altri: faccio assistenza in cortile ai ragazzi più piccoli, giocando con loro e aiutando coloro che si trovano a vivere situazioni simili alla mia. Senza il sostegno quotidiano degli operatori, gli educatori, i salesiani, non sarei riuscito a realizzarmi e ad essere quello che sono oggi...tante volte ero sul punto di mollare ma loro mi hanno sempre teso una mano.
Ricordo ancora quando don Raffaele mi spronò a iscrivermi all’ Università, a un corso di laurea in cui avrei fatto del bene ad altre persone, sfruttando le mie capacità. Grazie a lui, oggi frequento Scienze dell'educazione. So per certo, che senza il suo incoraggiamento e quello degli educatori, non avrei mai compiuto questo passo così significativo.
Oggi l’oratorio di Corigliano è la mia famiglia, la mia casa. Su un muro della comunità, è incisa questa frase: “In ognuno di questi ragazzi, anche il più disgraziato, vi è un punto accessibile al bene”.
Questa frase mi ha sempre colpito. Spesso pensiamo di essere irrecuperabili, cattivi o difficili da gestire, ma grazie ai Salesiani del sud, oggi ho una seconda possibilità. Un futuro migliore.”