"Mamma coraggio", oggi, si ricorda così...

venerdì 27 marzo 2015
"Mamma coraggio", oggi, si ricorda così...

Salesiani e Libera nel segno di Mamma Matilde: Torre Annunziata ricorda la mamma coraggio

A voce alta e senza paura: così i salesiani di Torre e Annunziata e Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, "Raffaele Pastore e Luigi Staiano" hanno ricordato la mamma coraggio Matilde Sorrentino, uccisa 11 anni fa per aver detto no alle violenze subite da suo figlio e da altri bambini della città. Appuntamento alle 17 in piazza Monsignor Francesco Orlando, dove i ragazzi della Casa Famiglia Mamma Matilde hanno deposto dei fiori ai piedi del monumento dedicato alle vittime della camorra e ricordato il sacrificio della coraggiosa donna. La manifestazione è proseguita nella sede torrese dei salesiani, in via Margherita di Savoia, con la proiezione del film documentario "Le stanze aperte", storie di ospiti dell'ospedale psichiatrico giudiziario di Napoli, regia di Francesco e Maurizio giordano. Nel finale, brindisi collettivo e un impegno: continuare a sollecitare le coscienze alla legalità e al senso civico e civile.

Torre Annunziata 26 Marzo 2015


Torre Annunziata "Mamma Matilde", oggi, è una delle quattro case - famiglia per minori a rischio presenti nel Golfo di Napoli. Per scoprirla basta andare dai Salesiani di don Antonio Carbone, in via Margherita di Savoia 22. L'hanno chiamata così, quella casa, per ricordare il coraggio di Matilde Sorrentino, la mamma di Giuseppe e Salvatore, che denunciò alla giustizia gli "aguzzini" dei suoi figli e per questo fu ammazzata, solo per vendetta, il 26 marzo 2004 (vedi articolo correlato, ndr). Entri da "Mamma Matilde" e scopri subito storie dolorose, difficili, ma che alla fine rivelano solidarietà, fratellanza, amore. A Torre, i soli minori maschi, dagli 11 ai 18 anni, che vivono, giocano, studiano e mangiano in comunità sono in tutto nove. Mohammed ed Isla sono egiziani, hanno entrambi diciassette anni. Sbarcati in Italia 6 mesi fa, a Lampedusa, orfani e raccolti sull'ennesimo barcone della speranza dalla Capitaneria. Poi affidati alle cure dei Salesiani, che giorno dopo giorno, aiutati dai fondi del Comune e dalle donazioni spontanee dei cittadini, insegnano loro l'italiano ed un mestiere. Corsi di falegnameria al pomeriggio e un po' di svago con la vela. Solo dopo però. Altri tre ragazzini, invece, provengono da un centro di giustizia minorile. Sono da "Mamma Matilde" perchè rei di delitti contro il patrimonio. Devono riabilitarsi. Don Antonio prova a farlo avviandoli in pizzeria. Infine c'è Emanuele, orfano, così come gli ultimi tre giovani ospiti dei Salesiani. Anche Emanuele oggi ha visto un film, "Le Stanze aperte", di Francesco e Maurizio Giordano. Forse non l'ha compreso a fondo, ma va bene così. Come i suoi otto compagni di vita, il ragazzo ha già "dato", ricordando "Mamma coraggio", quella mamma che dà il nome alla casa che lo ospita, con una rosa deposta in piazza Monsignor Orlando, ad appena "cento passi da dove Matilde fu ammazzata" il 26 marzo 2004 Giorno in cui la Signora Sorrentino fu uccisa con tre colpi di pistola. Alle otto di sera, aprì la porta di casa al suo killer. Lo fece col sorriso sulle labbra. Matilde, a quell'ora, aspettava solo che tornassero i suoi figli.

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