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A un molfettese il “Nobel dei Missionari”
La città di Molfetta tra i suoi figli migliori annovera tanti Amato. Dal cardinale Angelo Amato a mons. Pietro Amato, direttore delle Biblioteca Lateranense, sino a don Mauro Amato, cappellano dell'Arma dei Carabinieri.
Pochi conoscono padre Aldino Amato, premiato lo scorso 13 ottobre a Brescia col premio "Cuore Amico 2012" assegnato annualmente ai religiosi che si sono distinti nella loro missione, da tutti riconosciuto come il "Nobel Missionario".
Aldino Amato è un sacerdote molfettese, domenicano, ordinato nel 1957 e poi partito alla volta del Pakistan, dove ha trascorso tutta la sua vita e la sua missione.
Dal 1962, anno di arrivo nel paese asiatico, Amato ha fatto tappe in diversi centri e villaggi, sempre all'insegna del suo credo. In particolare, con l'aiuto dei vescovi della Germania, ha costruito una scuola superiore per oltre 700 studenti e una grande scuola femminile che oggi conta 1.500 iscritti e oltre 50 insegnanti.
Ha costruito un grande ospedale intitolato alla Madonna del Rosario, con reparti di ginecologia, pediatria, oculistica e chirurgia, fino alla cura della tubercolosi.
Padre Aldino ha fondato anche una banca rivolta all'aiuto dei più poveri, una scuola di avviamento al lavoro per ragazzi e ragazze che hanno lasciato gli studi, e che forma muratori, elettricisti, idraulici, sarte, falegnami.
«Ha trascorso mezzo secolo della sua vita in una terra non facile per i cristiani, il Pakistan. La sua opera è stata sempre rivolta all'educazione ed alla formazione dei ragazzi, con l'obiettivo di insegnar loro un mestiere per il futuro», questa la motivazione del premio consegnato, tra gli altri, nel 1998 a Giovanni Paolo II e nel 1999 a Chiara Lubich.
Molfetta, invece, come sempre dimentica i suoi tanti figli sparsi per il mondo, ma rimane onorata di aver dato i natali ad un missionario che ha fatto della sua vita un servizio per il prossimo.
fonte; Molfettalive