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Vocazione. Chiamata. Progetto. Impegno
Taranto. Ancora oggi queste parole rispondono ai tanti interrogativi che i giovani si pongono nella loro vita; certo, perché l’uomo, da sempre, ha avuto e continua ad avere il desiderio di realizzarsi a pieno, di essere felice nel tempo, di far della sua vita un’opera d’arte. Quando poi è il Signore l’artista che colora in modo magnifico la tela, quando è proprio Lui che ci suggerisce i movimenti del pennello, allora siamo convinti che non si tratti più di una semplice opera d’arte ma di un capolavoro.
Anche quest’anno sono cominciati i nostri week-end di animazione vocazionale (AV) che ci ricordano continuamente che ognuno di noi è chiamato a svolgere una particolare missione. A Taranto, infatti, otto giovani si sono lasciati interpellare dalla voce del Signore per comprendere dove orientare il loro cammino di vita; e ciò, in un anno tutto particolare per la dimensione vocazionale, in quanto la strenna del Rettor Maggiore ci ricorda la necessità di rispondere alla chiamata di Gesù. “Venite e vedrete” è l’invito che il Signore fa ai suoi discepoli e a ciascuno di noi, un invito al quale non possiamo rimanere indifferenti e che allo stesso tempo ci interroga in prima persona, motivo per cui la nostra ispettoria propone un cammino che intreccia preghiera e testimonianza, cortile e chiesa.
Il 5 novembre, pertanto, siamo partiti alla volta di Taranto e, dopo un lungo e stancante viaggio, accolti da Don Mimmo Sandivasci (l’incaricato dell’oratorio), abbiamo iniziato il nostro week-end con un momento di preghiera sulla Trinità. Animati dall’icona di Rublev, abbiamo meditato sul nostro rapporto con Dio e sul posto lasciato libero per noi all’interno del Suo disegno di amore. Successivamente abbiamo vissuto con i giovani animatori di Taranto un incontro di preghiera sul tema vocazionale da noi preparato. La partecipazione e il clima creatosi ha permesso loro di lasciarsi interrogare dalla Parola e dalla vita di Don Bosco. Dopo aver consegnato loro un segnalibro, come ricordo, abbiamo gustato la buona pizza “tarantina” in compagnia di don Pasquale Cristiani e di altri salesiani. L’indomani, celebrata l’Eucaristia, ci siamo messi a disposizione della casa, per sistemare alcuni ambienti dell’oratorio. Dopo aver pranzato con la comunità salesiana e avuto un momento di svago (una passeggiata!), ci siamo uniti ai giochi organizzati dagli animatori dell’oratorio, per poi ripartire per Salerno.
Al termine di questa nuova esperienza siamo tornati a casa carichi dei doni che il Signore ci ha fatto e continua a fare a ciascuno di noi, convinti che la nostra testimonianza è stata vissuta con semplicità, una semplicità che ci ha visto lavorare e camminare a fianco a dei giovani ai quali abbiamo cercato di darci in modo silenzioso e con spirito di amicizia.
I giovani della Comunità Proposta