Un fischio, un sorriso, un’Ave Maria.

Per chi è cresciuto in oratorio, per chi ha vissuto e vive i suoi anni giovanili in questo posto cosi speciale non c’è giornata che trascorra senza un fischio, un sorriso, un’Ave Maria. Se chiudi gli occhi lo senti anche adesso il vociare divertito, la cadenza di una preghiera e il sorriso magicamente affiora sulle tue labbra. Forse la magia dell’oratorio è proprio qui: un luogo in cui tutto ciò viene messo assieme. Da bambino ti hanno insegnato che non si grida, da bambino ti hanno insegnato a separare la preghiera dalla vita, da bambino ti hanno spiegato che la preghiera è una cosa seria e poi lì tra quelle magiche quattro mura tutto viene messo insieme, tutto viene unito, tutto viene congiunto e ciò che sembra opposto si riscopre complementare.

Ecco, l’oratorio è un luogo congiuntivo, un luogo che ti allena ad essere capace di mettere assieme, di creare comunione. E se penso che nella lingua italiana il modo del congiuntivo viene usato per esprimere il desiderio, mi accorgo ancor di più che davvero l’Oratorio è un luogo congiuntivo. Un posto in cui vieni educato a rincorrere i tuoi sogni, i tuoi desideri più belli, a fare della tua vita la realizzazione del grande sogno che Dio ha su di te. Ecco la magia dell’oratorio, un luogo antico che ti parla di futuro, un luogo in cui sei accompagnato nella tua crescita umana per puntare al cielo, un luogo in cui vivi spazi ristretti ma ti apri al mondo intero.

Ancora oggi diciamo grazie al Signore per aver suscitato, per intercessione di Maria in don Bosco, la passione per i ragazzi, la passione per l’oratorio. Grazie per i tanti salesiani ed educatori che sono parte di questo grande sogno.

Grazie per i tanti volti che in un cortile continuano a sentire un fischio, un’Ave Maria e continuano a sorridere...

Don Gianpaolo Roma,

Delegato di Pastorale Giovanile