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Perdono e accoglienza: due chiavi per le porte della Misericordia
“Perdonare le offese” e “Alloggiare i pellegrini”: queste le opere di Misericordia scelte per proseguire i lavori del Convegno. La sentita testimonianza di Bruno Vallifuoco, papà di Alberto, ucciso dalla camorra 17 anni fa, ha reso molto intenso il pomeriggio del sabato. Bruno è attualmente Responsabile dell’Associazione Libera Memoria Campania e, introdotto dal Salesiano don Tonino, vicario episcopale di Napoli, ha presentato il suo “percorso di Misericordia”. Dalla rabbia e dalla sete di vendetta dopo la perdita di un figlio ucciso per scambio di persona, Bruno, a contatto con giovani a rischio e realtà precarie ha avviato il suo cammino di perdono, più confortante di qualsiasi condanna esemplare potesse spettare ai killer di suo figlio. A testimoniare invece l’opera di Misericordia “Alloggiare i pellegrini”, c’è stato l’intervento di don Enzo che da Palermo ha raccontato l’esperienza della Comunità di accoglienza di Santa Chiara proprio nel capoluogo siciliano. Nonostante un contesto legalmente e culturalmente precario, i migranti trovano nella Comunità una vera e propria oasi dove hanno la possibilità di ripartire ed essere inseriti nella società.