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Ordinazione diaconale Messina
«Servite il Signore nella gioia» (Sal 99,2)
MESSINA – Sabato 8 giugno alle ore 17.00, presso la Concattedrale del SS. Salvatore di Messina, Mons. Calogero LA PIANA, Arcivescovo di Messina, ha ordinato diaconi 5 giovani salesiani della Comunità salesiana “San Tommaso” di Messina: Frédréric Murindangabo e Vital Nzaysenga dell’Ispettoria AGL, Emilio Stasi e Samson Pjetraj dell’Ispettoria IME e Bhushan Paul Xalxo dell’Ispettoria INN.
I 5 giovani salesiani sono giunti a questa meta al termine di tre anni di formazione teologica presso l’Istituto Teologico “San Tommaso”.
La celebrazione, che ha visto la partecipazione di numerosi confratelli salesiani sia dell’ispettoria sicula sia dell’ispettoria meridionale (compresi i due ispettori, don Gianni Mazzali e don Pasquale Cristiani), oltre ad alcuni altri sacerdoti provenienti da vari ambienti, è stata un momento di forte grazia.
Il dono del diaconato è sicuramente un dono che non può fermarsi a chi lo riceve... Il servizio e l’annuncio della Parola sono due elementi fondamentali nella vita del diacono.
Un segno della delicatezza di Dio sono stati alcuni versetti ascoltati nella seconda lettura ascoltata durante la celebrazione: «Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, […] mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco» (Gal 1,15-17).
Alcune espressioni di questo brano descrivono pienamente il dono ricevuto dai 5 nuovi diaconi:
Ø Mi scelse: l’iniziativa è sempre di Dio, è lui il protagonista; il dono ricevuto è per la sua gloria.
Ø Mi chiamò con la sua grazia: la chiamata di Dio giunge come un evento umanamente inspiegabile, solo per sua grazia e non per merito nostro.
Ø Si compiacque di rivelare in me il Figlio suo: il contenuto del dono ricevuto non è semplicemente un ministero, un gradino in più verso il sacerdozio… No, non è assolutamente niente di tutto questo… Il dono è una persona, ed è Gesù Cristo che si rivela ogni giorno di più nella nostra vita. È a Lui che bisogna conformare la nostra esistenza. Non è un rivelare generico, ma è un rivelare “in me”, che rafforza l’idea che ciascuno deve riprodurre nella propria vita il Cristo.
Ø Perché lo annunciassi in mezzo alle genti: il diacono è annunciatore appassionato del Vangelo, ma guai se questo annuncio si limitasse a “leggere” il Vangelo durante li celebrazioni. Charles de Foucald diceva «gridare il Vangelo con la vita»: forse è proprio questo il senso del diaconato, come ricorda il rito di ordinazione: «Credi sempre ciò che proclami, insegna ciò che hai appreso nella fede, vivi ciò che insegni».
Ø Mi recai… ritornai…: il diaconato è un dono che mette in movimento… Il Vangelo non può far rimanere fermi, se davvero tocca le nostre vite. Se davvero si è toccati dalla grazia del Signore, non si può più rimanere gli stessi. Il Vangelo deve mettere in movimento le nostre vite… deve aumentare il nostro desiderio di santità… deve farci sentire testimoni del suo amore…
I 5 nuovi diaconi hanno scelto come frase-motto dell’ordinazione un versetto del Salmo 99: «Servite il Signore nella gioia». Il servizio, se vero, richiede amore e gioia perché «Dio ama chi dona con gioia» (2Cor 9,7). I giovani salesiani ordinati diaconi hanno manifestato la loro gioia di darsi al Signore tra i figli di Don Bosco: sono diaconi, sì, ma sono anche e soprattutto “salesiani”. È una gioia che nasce dal sentirsi chi-amati perché amati dal Signore della vita. Riscoprendosi amati da Lui, non si può non rispondere a questo amore, servendolo con gioia.
Bella è stata anche la partecipazione a questo evento di diversi ambienti in cui i giovani salesiani hanno operato in passato. Questo ha permesso che la celebrazione fosse anche uno stimolo “vocazionale” per i diversi giovani presenti… Nel ringraziamento finale, i neo-diaconi, infatti, hanno lanciato l’invito a non esitare e a rispondere con prontezza alla chiamata del Signore.
L’augurio ora è che i nuovi salesiani diaconi possano vivere pienamente il dono ricevuto e sappiano essere annunciatori autentici e testimoni credibili dell’amore di Dio ai giovani che incontreranno lungo il loro cammino da consacrati a servizio della Chiesa e della Congregazione Salesiana.