Noi ci s(t)iamo

martedì 30 agosto 2022
Noi ci s(t)iamo

A Sacrofano (Roma), nella cittadella "Fraterna Domus", dal 26 al 28 agosto ha avuto luogo il Convegno di Pastorale Giovanile dell'Ispettoria Meridionale. Salesiani e rappresentanti delle C.E.P. sono stati radunati da don Gianpaolo Roma, delegato di PG, per il consueto appuntamento comunitario di inizio anno pastorale al fine di condividere momenti di formazione e di programmazione intorno alla proposta MGS 2022-23 “Noi ci s(t)iAMO #sharethedream”. Proposta che, ispirandosi alla citazione «Non con le percosse ma con la mansuetudine» del sogno dei 9 anni di don Bosco, invita a rivisitare e vivere autenticamente l’amorevolezza salesiana con stili pastorali sempre più concreti e attuali.
 
Cuore della prima giornata, l'intervento Biblico Teologico di don Fabio Rosini, sacerdote romano, direttore del Servizio per le Vocazioni della Diocesi di Roma e noto per le sue catechesi ai giovani sui 10 Comandamenti. Guidato dai passi evangelici di Luca sulla Visitazione di Maria a Elisabetta (Lc 1,39-45), ha offerto tanti spunti e occasioni di riflessione. La creatività cristiana - afferma Rosini – si realizza nell’assecondare le iniziative di Dio già in atto, intuendo le potenzialità da cogliere nel servizio all’evangelizzazione. Non è quindi un affare tecnico o di strategia migliore ma, come Maria, richiede prima di tutto di riconoscere e portare Gesù Cristo dentro di sè. In questa caratteristica Elisabetta riconobbe immediatamente la “benedetta tra tutte le donne”. (Guarda l’intervento integrale QUI)
A seguire, la presentazione del documento strategico Ispettoriale (P.O.I.) e la testimonianza di don Alberto Ravagnani sulle sue iniziative di evangelizzazione social nate dalle necessità creative indotte dal Covid (Guarda QUI), conducono il pomeriggio alla preghiera dei Vespri e infine alla cena. 
 
La seconda giornata ha aperto i lavori con l’intervento del professore Alessandro Iannini. Lo psicologo e salesiano cooperatore, ha declinato il tema pastorale dell’anno “Noi ci s(t)iAMO” alla sua esperienza di volontariato presso il Borgo Ragazzi Don Bosco e di professionista in servizi socio-assistenziali per minori a rischio.
L’impegno sociale, il contatto diretto con i ragazzi emarginati attraverso le Case Famiglia e i progetti educativi - sottolinea il prof.Iannini, ispirandosi spesso al “nostro” don Alfano - parte da una convinzione propria al carisma salesiano: ogni ragazzo può cambiare ed essere migliore. Per tale sfida l’educatore deve garantire qualità etica e spirituale nel proprio operato: con il servizio di accompagnamento quotidiano ha la responsabilità di mediare i significati delle cose e dell’agire dall’ottica del Vangelo. (Guarda l’intervento integrale QUI)
A seguire, i partecipanti, sono stati invitati all'ascolto e al confronto di tre testimonianze che praticano concretamente l'esperienza dell’Annuncio (le catechesi sui 10 Comandamenti predicate da don Fabio Rosini), della Comunione (la corresponsabilità dei laici per la rigenerazione sociale della casa di Corigliano d'Otranto) e della Diaconia (il servizio socio-assistenziale della Comunità “Il Ponte” del Don Bosco di Napoli che negli ultimi 5 anni ha accolto 428 minori di 33 nazioni).
 
La terza giornata, infine, è stata dedicata come da tradizione alla presentazione dell'Agenda ispettoriale e della Programmazione Pastorale dei diversi settori di animazione. Progettata con il metodo del "Design-thinking", quest'ultima è stata elaborata intorno a una "Vision" condivisa che quest'anno mira alla cura e all’accompagnamento delle Comunità Educative Pastorali locali. (Consulta l'Agenda IME QUI)

Il superiore don Angelo Santorsola, ricordando il cinquantesimo della fondazione dell'Ispettoria ad ottobre, nello stesso giorno della beatificazione del patrono don Michele Rua, termina il Convegno con la sua relazione conclusiva.
Le provocazioni degli interventi di questi giorni - esprime don Santorsola - ci invitano a prendere sul serio la nostra vita di educatori e alla luce della Parola. “Noi ci s(t)iAMO” significa rendersi disponibili per Dio e per la sua proposta, per la Chiesa e la sua missione. Chiamati ad un’alleanza d’amore, non ci tiriamo indietro, ma siamo spinti a deciderci per Dio e per i giovani, riaffermando la nostra piena apertura vocazionale. “Tocca a me”, viene da dire, secondo l’antica tradizione salesiana, che vede sempre l’impegno in prima persona singolare come uomini di Fede redenti, fecondi e Visitati dalla gioia.

 

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