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Corigliano Calabro Festa d.Bosco
I FESTEGGIAMENTI PER S. GIOVANNI BOSCO
Gli eventi per i festeggiamenti in onore di San Giovanni Bosco programmati nel mese di gennaio nell’Oratorio salesiano di Corigliano Calabro, sotto l’attenta e tenace direzione di don Angelo Draisci, sono stati tanti e, in massima parte, rivolti ai giovani per diffondere sempre più la conoscenza del Santo che tanto ha amato i ragazzi da farne il suo progetto di vita e di santità. Il primo appuntamento si è svolto domenica 15 gennaio con il commento di don Gennaro Comite alla Strenna 2012, enunciata dal Rettor Maggiore, Don Pascual Chávez Villanueva: “Conoscendo e imitando Don Bosco facciamo dei giovani la missione della nostra vita”. Illustrando questo tema don Gennaro ha offerto il suo alto contributo di conoscenza alla figura del grande Santo facendo rilevare come la metodologia pedagogica di Don Bosco sia di straordinaria attualità nell’ardua sfida educativa che oggi tanto preoccupa chi ha a cuore l’educazione dei giovani. Se Don Bosco è riuscito a dare una risposta educativa globale ai bisogni dei giovani che vivevano una situazione di grande povertà, di sfruttamento, di analfabetismo, nella Torino che nell’Ottocento viveva una trasformazione radicale della situazione sociale e urbana, noi, portatori del suo carisma, dobbiamo chiederci quali risposte Don Bosco oggi darebbe ai giovani che vivono altre forme di povertà quali il degrado morale e spirituale, la caduta dei valori, le illegalità, le ingiustizie, la mancanza di lavoro, i consumi sbagliati, il gioco d’azzardo, l’abuso di alcool e di droghe, i disturbi alimentari, l’eccessiva dipendenza da internet, la solitudine, i problemi di relazione; in breve, lo smarrimento del senso della vita. Don Bosco andava incontro ai giovani nelle strade, negli ambienti da loro frequentati e, grazie alla sua genialità operativa, pensò e realizzò l’oratorio che, da luogo di ritrovo per il catechismo e i giochi, divenne luogo di formazione globale: ospizio, casa, cortile e Chiesa, formazione e avvio al lavoro, scuola, istruzione religiosa, svago, musica, teatro…Il suo progetto educativo fondato su Ragione, religione e amorevolezza, “anche oggi, pur in un mutato contesto culturale e con giovani di religione anche non cristiana… costituisce una fra le tante istanze valide e originali della pedagogia di Don Bosco”, come scrisse Giovanni Paolo II nella Lettera Juvenum Patris.
Domenica 22 gennaio è stata una giornata di carattere ludico. Nella mattinata si è svolto il “Torneo Don Bosco”, con incontri di calcio tra ragazzi delle diverse parrocchie del territorio di Corigliano, appartenenti alle classi 4ᵉ e 5ᵉ delle scuole primarie e secondarie di 1° grado. Il pomeriggio, invece, giovani e adulti hanno gareggiato insieme per l’avvincente e divertente gara a premi: “Conoscere Don Bosco”.
Il 25 gennaio l’Ispettore salesiano dell’Italia Meridionale, don Pasquale Cristiani, recatosi in visita nella Casa Salesiana di Corigliano, assieme a don Fabio Bellino, delegato per la Pastorale Giovanile, ha tenuto un incontro di formazione per la Comunità Educativa Pastorale e per i diversi gruppi presenti in Oratorio. Il giorno dopo, il 26 gennaio, l’Ispettore e don Angelo Draisci hanno avuto un incontro molto soddisfacente con i Dirigenti Scolastici della città per un confronto sui giovani del territorio per individuare le problematiche giovanili e costruire alleanze con le istituzioni scolastiche nel progettare e attuare interventi mirati a dare risposte educative efficaci nei diversi ambienti frequentati dai giovani. Un altro appuntamento che ha dimostrato come questo Santo sa alimentare tanta gioia e speranza è stato sabato pomeriggio 28 gennaio con l’Accademia a Don Bosco a cura degli allievi delle scuole primarie e secondarie di 1° e 2° grado accompagnati dai genitori e dai docenti che con grande maestria hanno saputo trasferire nei ragazzi i valori di cui Don Bosco è portatore. Gli alunni delle scuole hanno emozionato tutti con le loro interpretazioni che sono arrivate diritte al cuore di quanti numerosissimi sono intervenuti. Un merito grande, oltre ai docenti, va ai dirigenti scolastici che con entusiasmo hanno aderito a questa idea di ritrovarsi insieme nel nome di Don Bosco.
Domenica 29 gennaio alle ore 19.30 l’Oratorio era gremitissimo di fedeli per la Santa Messa solenne presieduta da sua Ecc. Mons. Santo Marcianò e animata dai giovani coristi dell’Oratorio Salesiano. Il nostro Vescovo, durante l’omelia, ha affermato di sentirsi fortemente legato a San Giovanni Bosco che è stato il Santo della sua giovinezza, un modello per una santità davvero possibile. Il Vescovo, nel rilevare la grandezza umana e cristiana di Don Bosco, ci ha fatto riflettere su come il Santo sia alla portata di tutti: la dimensione spirituale e la dimensione temporale con LUI si unificano. Egli è riuscito a dare ai giovani delle risposte alle loro domande che portano all’unificazione dell’essere. Educabili sono i giovani, ma gli adulti, che sono responsabili dell’educazione dei giovani, devono essere buoni educatori. Mons. Santo Marcianò, nel commentare le letture della liturgia domenicale (Dt 18,15-20), ha affermato che si può pensare a Don Bosco come a un profeta in quanto annunzia la “Parola di Dio”, entra nel trascendente e diventa egli stesso “Parola” perché attua ciò che la “Parola” dice. Il pensiero del Vescovo è andato anche a don Tonino Bello che diceva: “Ragazzi, ragazze… vivetela bene la vostra vita, perché vi capita di viverla una volta soltanto… non bruciatela! E’ splendido, soprattutto se voi la vostra vita la mettete al servizio degli altri… Questo è un fatto umano che vi dà una grande voglia di vivere.” L’omelia di sua Ecc. Mons. Santo Marcianò si è conclusa con un invito a riflettere sulla domanda presente nel Vangelo di S. Luca: “Quando il Figlio dell’uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra?” Quando ci sarà chiesto quale fede abbiamo vissuto, saremo salvi se la nostra risposta potrà essere: “Quella che voleva Don Bosco”. Il Vescovo dopo la Santa Messa ha benedetto con la reliquia del Santo tutti i fedeli e si è trattenuto, manifestando grande gioia e partecipazione, per assistere alle rappresentazioni curate dal gruppo “Compagnia teatrale Don Bosco”, dai ragazzi di Casa Famiglia e dal gruppo musicale dell’Oratorio.
Il 31 gennaio, giorno dedicato alla festività di Don Bosco, i salesiani hanno invitato per le ore 12.00 tutti i parroci della città per un confronto sulla condizione giovanile del territorio e la sera, alle ore 20.00, c’è stata una Veglia di preghiera con i giovani delle parrocchie. “Chi accoglie un bambino nel mio nome accoglie me!” questo il tema della veglia preparata dagli animatori dell’oratorio di Corigliano con la sapiente guida di don Angelo Draisci; al momento di preghiera hanno partecipato Don Gino Esposito, parroco della chiesa “M. SS. Immacolata”, padre Antonio Bottino, parroco della chiesa di San Francesco di Paola, e tantissimi giovani delle altre parrocchie. Don Gino Esposito, vicario zonale, prima di impartire ai fedeli la solenne benedizione, ha espresso un profondo ringraziamento a Dio per il dono della presenza salesiana nella Diocesi Rossano-Cariati ed ha invitato tutti a guardare Don Bosco come “un colosso della santità moderna, esempio di santità per tutti”. In Don Bosco si è realizzata la Pasqua di Gesù e il Santo dei giovani, come un chicco di frumento, dà frutti continui rinascendo nel cuore di ciascuno. Don Angelo, molto soddisfatto della viva partecipazione, ha auspicato che per il prossimo anno tutti i giovani delle parrocchie di Corigliano possano unirsi alla grande festa in onore di San G. Bosco. Bisogna sempre più scommettere sulle giovani generazioni, ha affermato con forza il direttore della Casa Salesiana, e affidare tutti i giovani del mondo alla protezione di Don Bosco perché possano attingere alla sua fede e al suo amore, perché possano sentirlo come “padre, maestro ed amico” nel cammino che li porta a Gesù.
LILIANA MISURELLI