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Avvento Giovane
AVVENTO GIOVANE
E’ tempo di promessa, è tempo di attesa, è tempo di gioia. E’ tempo di mettere da parte il caos della nostra vita frenetica, per poter dar spazio alla riflessione, alla preghiera, al silenzio, all’ascolto, all’attesa. E’ con una certa predisposizione che abbiamo affrontato questo Avvento Giovane tenutosi nella pace e nella bellezza sconfinata di Grumento. Insieme a trenta giovani provenienti dalle varie case della nostra ispettoria abbiamo partecipato a questi due giorni di preparazione all’avvento, accompagnati dalla confortevole presenza di don Fabio, don Gianpaolo e suor Giuliana. Insieme a loro, questa volta abbiamo goduto anche della presenza di don Rossano Sala, professore di teologia presso l’Università Pontificia Salesiana. E’ proprio quest’ultimo che, con la sua preparazione, professionalità e semplicità ha introdotto i temi affrontati: “Con te o senza di te non è la stessa cosa” e “Venite e vedrete”. Espressioni che rimbombano nella nostra mente ormai da un po’, le abbiamo lette e ripetute nei nostri incontri, nelle nostre veglie locali. Ma forse pochissime volte abbiamo avuto l’opportunità di capirne davvero a fondo il significato. Perché con Lui o senza di Lui non è la stessa cosa? Per capirlo, suggerisce don Rossano, bisogna esser stati innamorati almeno una volta nella vita; bisogna conoscere l’importanza di quel legame che fa capire quanto sia diversa e scarna la vita senza l’altro. Sotto una chiave di lettura cristiana, è il Vangelo che risponde alle necessità più profonde delle persone. Esso ci propone l’essere in confidenza con il Signore. Testo di riferimento che ci è stato proposto è il Cantico dei Cantici, che offre una chiara chiave di lettura per definire il rapporto tra l’uomo e la fede. Il messaggio del cantico è chiaro: la nostra vita ha senso, funziona, solo quando amiamo qualcuno e siamo amati. E’ un canto d’amore, di passione, di ricerca e di certezza; è un canto di fedeltà. “Non è la stessa cosa aver conosciuto Gesù o non conoscerlo” scrive Papa Francesco nell’ Evangelii Gaudium. “Non è la stessa cosa camminare con lui o camminare a tentoni, non è la stessa cosa poterlo ascoltare o ignorare la sua Parola, non è la stessa cosa poterlo contemplare, adorare, riposare in Lui, o non poterlo fare. Non è la stessa cosa cercare di costruire il mondo con il suo Vangelo piuttosto che farlo unicamente con la propria ragione”. Per spingerci ad una riflessione personale, don Rossano ha allegato ad ogni espressione di Papa Francesco un vangelo specifico, ponendoci poi delle domande provocatorie. Tutto questo nel primo pomeriggio del nostro appuntamento. La sera invece, abbiamo vissuto prima un momento di festa grazie ai giovani salesiani Claudio e Renato che ci hanno intrattenuto con la loro allegria e il loro entusiasmo coinvolgente. Alle 23:00 invece è iniziata la veglia di adorazione in cui, attraverso canti e preghiere, siamo stati invitati a scrivere su un seme simbolico qual è la nostra attesa più grande, ciò che desideriamo maggiormente. “ (...) Il fatto è che per crescere, il seme deve essere piantato, nel buio, e irrigato, talvolta anche dalle lacrime...”. La mattina seguente, don Rossano ha introdotto il secondo tema “Venite e vedrete”, espressione pronunciata da Gesù nel Vangelo di Giovanni, quando i discepoli gli chiesero “Rabbì, dove abiti?”. Spesso siamo noi a porre domande al Signore e ad attendere, inermi, una Sua risposta. Ma è anche Lui che, nei Vangeli, pone un sacco di domande! E’ una strategia educativa, afferma don Rossano, messa in atto per far uscire fuori il meglio di noi. Come animatori, come educatori, siamo chiamati a porci delle domande, ad interrogarci; in questo modo saremo in grado di creare legami con gli altri, di creare quella libertà che scaturisce proprio dall’avere delle origini e degli affetti. Privi di questi legami, non siamo altro che schiavi. Con “venite e vedrete”, il Signore ci chiede di fare esperienza di vita con Lui, di condividere spirito e missione. Il momento di deserto, dopo la lectio di don Rossano, ci ha permesso di riflettere su quello che ci chiede il Signore e di prepararci adeguatamente per questo Natale. Dopo la Santa Messa e dopo la condivisione del pranzo, siamo ripartiti con il cuore più leggero e pronto ad attendere e ad accogliere la gioia più grande... la Sua nascita.
Alessia Borgia
Corigliano Calabro