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Strenna del Rettor Maggiore
Il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime, perpetuando l’usanza paterna di don Bosco e dei suoi successori di donare a fine anno “un consiglio, una massima, un programma” di riflessione alla Famiglia Salesiana, ha diffuso la Strenna per l’anno 2023: COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA D’OGGI. La dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco. Introducendo il documento, don Artime specifica che la Strenna è rivolta in particolare a due categorie di destinatari: i bambini, gli adolescenti e i giovani di tutte le presenze salesiane nel mondo; i gruppi della Famiglia Salesiana invitati a scoprire o a riscoprire la propria dimensione laicale.
La parabola evangelica del lievito, scelta come metafora portante, guida il lettore alla comprensione del Regno di Dio: esso usato in piccole quantità svolge un’azione silenziosa ma determinante alla lievitazione della pasta, perchè ha la capacità di influenzare, condizionare, trasformare.
«Possiamo dire, quindi, che il Regno di Dio è così: una realtà umanamente piccola e apparentemente irrilevante. Per entrare a farne parte bisogna essere poveri nel cuore; non confidare nelle proprie capacità, ma nella potenza dell’amore di Dio; non agire per essere importanti agli occhi del mondo, ma preziosi agli occhi di Dio, che predilige i semplici e gli umili».
La riflessione del Rettor Maggiore richiama inoltre l’attenzione sull'importanza della figura del laico nella Chiesa e per la missione della Congregazione Salesiana nei tempi attuali, in quanto è un "cristiano che santifica il mondo dal di dentro".
«Ci sono campi dove davvero siamo tutti sulla stessa barca nel bisogno di formazione, come, ad esempio, in ciò che concerne il mondo digitale in rapporto alle nuove generazioni o tutto il vasto ineludibile campo della ecologia integrale. Tutti abbiamo da imparare: se diventa un cammino comune, le dinamiche che si creano nel processo di apprendimento trasformano anche il modo di fare missione e formazione insieme. È questo nuovo tipo di missione che ci fa diventare quel lievito che la Chiesa. Senza laici come Mamma Margherita e tanti altri collaboratori del momento, e senza i suoi ragazzi, tra quelli Domenico Savio, per citare i più noti, né Don Bosco né noi dopo di lui saremmo gli stessi».
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