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Come in un abbraccio
Dal 2004 si è diffusa nel mondo, a partire dall’Australia un’iniziativa sociale denominata “Abbracci gratis”: persone comuni che offrono mediante un cartello, appunto, abbracci gratis ai passanti, in luoghi pubblici come parchi e grandi vie pedonali.
Il Rosario, in maniera similare, ha anticipato di secoli nella Chiesa e nel mondo questa bella idea. È infatti possibile interpretare con questa categoria la preghiera cattolica per antonomasia.
Il primo abbraccio che sperimenta chi prega con il Rosario è quello sonoro: si viene avvolti dalla melodia delle parole familiari dell’Ave Maria. Frasi che abbiamo imparato tutti in un’età così infantile da non esserci restata memoria certa di chi ci ha insegnato questa orazione fatta di Parola di Dio e parole di uomini. Quasi senza rendercene conto scene familiari emergono alla mente con il ricordo dei nostri cari con i quali abbiamo condiviso quella che si chiama anche "salutazione angelica”.
Proprio per il suo carattere familiare il Rosario ci fa sperimentare il caldo abbraccio delle cose semplici. È davvero una preghiera genuina che non ha bisogno di ruoli definiti e che, con la ripetizione incessante delle medesime parole, ci fa gustare la bellezza del balbettio infantile con i quale i piccoli esprimono senza sosta l’affetto per coloro da cui si sentono protetti e benvoluti. Pregando il Rosario ci collochiamo spontaneamente nella nostra posizione naturale: quella di semplici figli amati da un Padre che già sa ciò di cui hanno bisogno.
Con la replica tranquilla delle parole di questa orazione noi diamo un ritmo regolare al nostro respiro e questo favorisce un’esperienza di meditazione che corrisponde ad un abbraccio che collega mente e cuore, segna una pausa di riflessione e alla luce del vangelo ci aiuta a far chiarezza sui nostri obbiettivi.
Ancora, con il Rosario possiamo abbracciare i nostri cari vivi e defunti, possiamo allargare le nostre braccia al mondo intero. Ripetendo 50 volte “prega per” possiamo raccomandare alla bontà divina persone, situazioni, affanni, gioie per le quali magari non potremmo fare altro se non esprimere efficacemente amore e solidarietà che di certo non sono poco. Non per nulla i papi hanno sempre raccomandato questa preghiera per ottenere il grande dono della pace per il mondo intero.
Soprattutto nella recita comunitaria del rosario possiamo sperimentarel’abbraccio della Chiesa, le voci di coloro che insieme con noi pregano la “mistica corona” avvolgendoci ci fanno sentire partecipi di un popolo che attraversa la storia camminando e cantando verso la casa del Signore.
È l’abbraccio di Maria che sperimenta chi la invoca con il Rosario: cento volte pronunciamo il suo nome benedetto. Quasi cento baci che imprimiamo sulla sua candida fronte e altrettante carezze da lei riceviamo nella certezza che non ci lascerà mai colei a cui chiediamo di tenerci per mano persino nell’ “ora della nostra morte”.
Sono infine le braccia del Crocifisso Risorto che ci circondano con il loro abbraccio. Attraverso la meditazione dei suoi misteri noi approfondiamo la conoscenza della sua vita, sperimentiamo l’intensità del suo amore, sentiamo riversato nella nostra esistenza il suo dono di vita piena. Contemplarlo annunciato da Gabriele, riconosciuto in grembo da Giovanni, bambino sulla paglia, offerto al tempio, smarrito e ritrovato fanciullo ci riempie di gioia. Vederlo proclamato Messia nel fiume Giordano, partecipe della festa a Cana, annunciatore del Regno per le strade della Palestina, splendente sul Monte, sommo sacerdote nel cenacolo a Gerusalemme fa di noi diffusori della sua medesima luce. Accompagnarlo nella dolorosa agonia, nella straziante flagellazione, nell’umiliante coronazione di spine, nella penosa salita al Calvario, nella crudele morte in croce ci sprona a trovare in lui il senso del nostro e altrui dolore. Bearci della sua gloriosa risurrezione e ascensione, del dono dello Spirito e dell’esaltazione della sua Madre in Paradiso ci apre alla speranza immortale che ciascuno di noi approderà per sempre nell’abbraccio della Trinità!
Tutto questo possiamo sperimentare pregando il Rosario, preghiera avvolgente!
Don Carlo Cassatella, SDB