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Ricordo dei Santi Martiri Cinesi
Il vescovo Luigi Versiglia conobbe personalmente don Bosco. Fin da giovanissimo portava nel cuore il desiderio di partire missionario, così nel 1906 fu scelto come capogruppo dei primi missionari salesiani in partenza per la Cina.
Verso la fine del gennaio 1930 si mise in viaggio assieme al giovane confratello don Callisto Caravario per raggiungere i cristiani della piccola missione di Lin-Chow.
Furono uccisi, insieme, da un gruppo di banditi il 25 febbraio 1930.
Don Callisto scriveva spesso lettere a sua madre e, quasi visionaria, è l’ultima, che termina in questo modo: «Come si sente che siamo nelle mani di Dio! Fatti coraggio mamma. Nulla ti spaventi. Passerà la vita e finiranno i dolori: in Paradiso saremo felici».
Il 23 febbraio invece, Mons. Versiglia diede la buona notte ai ragazzi dell’Istituto Don Bosco.
Disse loro che stavano per affrontare un viaggio “lungo lungo”. La tristezza calò rapida su quei volti giovani, temevano di perdere il loro padre così buono con loro. Allora Mons. Versiglia soggiunse: «Se non ci sarà dato di vederci in questo mondo, possiamo almeno trovarci tutti in Paradiso».
Entrambi sono stati canonizzati il 1° Ottobre 2000 da Papa Giovanni Paolo II.