Famiglia Salesiana in Cammino

domenica 30 marzo 2025
Famiglia Salesiana in Cammino

Domenica 23 marzo 2025 si è tenuto presso l’Istituto Salesiano SDB di Torre Annunziata (NA) la Giornata di studio Regionale della FS, organizzata dalla Consulta Ispettoriale della Famiglia Salesiana, dal tema “Come Don Bosco Pellegrini di speranza nell’educazione dei giovani”.

La mattinata è stata presieduta dal Coordinatore laico della Consulta, il salesiano Cooperatore Vittorio Zerbini. Dopo il saluto di benvenuto di Don Francesco Redavid, Direttore dell’Istituto Oplontino, l’Unione degli Exallievi/e di Potenza ha animato la preghiera, conducendo i presenti alla riflessione mediante la visione di due video testimonianze: la prima riguardante l’esperienza estiva dei ragazzi dell’Oratorio al carcere di Nisida e la seconda sulla vita in Ucraina nel periodo di questa disumana guerra ad opera della Russia, un documento a cura del TG2. Ognuno dei partecipanti, al termine della preghiera ha ricevuto un biglietto con su scritto uno dei segni dei tempi indicati da Papa Francesco nella bolla del Giubileo. In ognuno di esso era indicato il destinatario per cui pregare e quindi l’invito a definire una azione caritatevole da curare. A conclusione è stata ascoltata “Hope”, la canzone del Movimento Giovanile Salesiano dell’Italia meridionale per festeggiare Don Bosco ed ispirata al Giubileo della Speranza. Molto coinvolgente è stato un passaggio del testo che recita un messaggio di fede e di vita piena: “con il cuore oltre le nuvole e le scarpe nella polvere”.

Ad aprire i lavori è stato Vittorio Zerbino, che ha invitato Don Tobia Carotenuto, Delegato Ispettoriale della FS, a situare il senso di questa iniziativa. Egli ha sottolineato che la Famiglia Salesiana è fatta di cuore e memoria: «Questa giornata deve essere da sprono affinché tutti gli appartenenti alla Famiglia Salesiana – ha dichiarato Don Tobia, citando anche la natura della Consulta della FS a tutti i suoi livelli - non smettano mai di sentirsi famiglia. Essere un gruppo unito in cui cortile studio e cappella; laici ed ecclesiastici, possano collaborare in simbiosi per portare avanti il pensiero di Don Bosco nell’educare i giovani del territorio e nella regione campana.»

A moderare gli interventi è stato il sociologo Cooperatore, Sergio Carriero, il quale ha ribadito: «Bisogna essere pellegrini di speranza nell’educazione dei giovani perché è necessario aprirsi all’aiuto degli altri, essere tanti cuori e tante mani disponibili che si sostengono a vicenda».

Don Fabio Bellino, SDB Direttore del Don Bosco di Napoli, ha esposto il modus operandi della suddetta Opera situata nel Quartiere Doganella, luogo difficile della città Partenopea ma fortemente abitato da ragazzi. «Dare speranza significa essere molto concreti, molto pragmatici e dare opportunità, dare chance ai nostri ragazzi e ai nostri giovani . Credo che questo debba essere l’obiettivo di tutti i gruppi della Famiglia Salesiana nel rispondere ai bisogni del territorio». Nello specifico della sua testimonianza ha affermato che il Don Bosco di Napoli opera offrendo delle opportunità ai giovani: la prima è quella di avere un luogo sicuro nel quale incontrare gli amici, ovvero il cortile abitato da circa 30 educatori, dove i ragazzi possono fare amicizia in totale sicurezza; la seconda è quella di offrire l’opportunità a circa 100 ragazzi di fare sport in modalità gratuita, il tutto giocando in modo educativo; altra opportunità è quella dello studio. Infatti, i luoghi del Don Bosco di Napoli ogni pomeriggio ospitano più di 100 ragazzi che, guidati dagli educatori, hanno uno spazio nel quale essere seguiti nello studio e in caso di bisogno hanno a disposizione uno sportello psicologico. Una ulteriore opportunità è l’avvicinamento alla preghiera affinché i ragazzi possano incontrarsi con il Signore della Vita. Ogni giorno alle ore 17:30 i giovani vivono un momento di preghiera in cui si parla in modo semplice e a misura di ragazzo della parola di Dio. «L’ultima opportunità è quella dell’inserimento nel mondo del lavoro, tema che è stato assente per molti anni all’interno dei tavoli salesiani – ha concluso Don Fabio Bellino -. Quello del Don Bosco di Napoli è dunque Un progetto di vita che ha bisogno di sostanziarsi con la Scuola del fare per guidare i ragazzi a comprendere il loro posto nel mondo».

Successivamente il Dottor Pasquale Calemme, Presidente della Fondazione San Gennaro e direttore della “Scuola del fare” del Don Bosco di Napoli, così ha spiegato la sua esperienza, peraltro molto apprezzata: «L’idea della Scuola del fare è nata dal voler dare un’opportunità agli adolescenti problematici ad accedere a corsi di formazione professionale per inserirsi nel mondo del lavoro, mettendo insieme più risorse per realizzare un’eccellenza del territorio campano. Per noi della Fondazione San Gennaro speranza significa impegno».

La “Scuola del fare” si basa sull’idea di comunità, nell’unire tante realtà per rispondere ai bisogni di adesso, innescano il cambiamento e partendo dal basso, dalla base della società, in favore dei giovani.

L’ultimo intervento è stato della dott.ssa Daniela Flauto, Dirigente Scolastica dell’IC Pascoli - 2 Siani di Torre Annunziata. La Professoressa ha sottolineato come anche in ambito scolastico c’è bisogno di educare con dei sani valori come quelli salesiani: «Sin da bambina ho frequentato gli ambienti salesiani e sento di appartenere alla Famiglia Salesiana . Con orgoglio sostegno che la scuola di cui mi onoro di condurre può essere definita una scuola del fare». L’Istituto Comprensivo di Torre Annunziata, come ha sottolineato la dirigente, ha una visione molto ampia del termine scuola. Offre la possibilità ai ragazzi, soprattutto i più problematici, di avvicinarsi alla studio proponendo laboratori di musica, di teatro che, soprattutto nei ragazzi più difficili, servono come uno sprone ad impegnarsi e avvicinarsi alla lettura, ma soprattutto ad interessarsi a tutte quelle attività ricche di valori. «Siamo fortunati che da noi il tasso di dispersione scolastica – ha concluso la dott.ssa Daniela Flauto – è molto basso e questo lo dobbiamo all’aiuto di Associazioni come la Piccoli Passi Grandi Sogni e all’Istituto delle Suore Mazzarello in quanto facciamo gruppo per aiutare i giovani di Torre Annunziata a seguire la strada giusta». La collaborazione con l’Associazione Salesiana e con l’Istituto S.M. Mazzarello permette di indirizzare i ragazzi a frequentare gli ambienti salesiani, come l’oratorio, a partecipare ai laboratori pomeridiani, luoghi che aiutano i ragazzi ad allontanarsi dal percorrere una strada disagiata.

L’Eucaristia, presieduta dal Vicario Ispettoriale d Tome, ha aiutato a raccogliere i percorsi di fede personali, di gruppo e di comunità attorno a quella Parola di Dio, che opera in ogni convenuto la conversione del cuore e la gratuità del dono.

E’ stata, dunque, una mattinata di studio ricca di storie, testimonianze, esperienze educative e di riflessione, tutte con un’unica direttiva, quella di educare i giovani, indirizzandoli al giusto e al bello, collaborando come una grande Famiglia nel pieno stile Salesiano.

Maria Polimeno