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Week- end AM Lecce
“Quanti anni hai?”- “Undici!”... “Ti piace andare a scuola?”- “Si, meglio imparare che andare in carcere.” Al suono di queste parole, non si può fare altro che riflettere su quanta sensibilità e dolcezza ci sia in questi bambini. Sono proprio loro, quelli appartenenti al campo nomadi di Lecce, che domenica 20 novembre hanno incontrato noi giovani dell'Animazione Missionaria Salesiana, con le loro parole, i loro sorrisi, i loro sguardi, la loro voglia di divertirsi e di giocare. Prima di raccontare questa esperienza, è doveroso ricordare cosa è stato fatto in questo secondo week-end di formazione di animazione missionaria che si è svolto nella splendida città di Lecce.
Sabato pomeriggio, dopo l’accoglienza e alcune note introduttive, abbiamo riscoperto quelli che sono i diritti dei bambini, ricordandoci della giornata di preghiera e azione nei loro confronti. Siamo stati informati su come è nata la Dichiarazione dei Diritti Umani e cos’è con esattezza la Convenzione dei Diritti dell'Infanzia. Abbiamo poi avuto l’opportunità di conoscere e di confrontarci con l’organizzazione “Amnesty International”, che ogni giorno combatte per l’amnistia dei prigionieri di coscienza, cioè coloro che vengono imprigionati per aver espresso delle opinioni personali, pur non avendo esercitato alcun tipo di violenza. L’azione di Amnesty non si volge solo verso i prigionieri di coscienza, ma anche verso i prigionieri politici. Si impegna a promuovere i diritti sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, combatte per l’abolizione della pena di morte che, ancora oggi, purtroppo, è in vigore in alcuni stati. Questa ONG come quella del VIS cerca attraverso l'ONU di additare le violazioni con un’estesa raccolta di firme, allegate ovviamente, alla richiesta in questione. In serata, come da programma, ci siamo diretti verso la piazza del Duomo di Lecce, luogo davvero suggestivo e incantevole, per animare la serata. Abbiamo giocato, cantato, ballato e, naturalmente, pregato. Domenica 20, invece, dopo la Santa Messa, ci siamo diretti, noi ragazzi del II e del III livello, al campo nomadi. Ad attenderci, tante famiglie ma soprattutto tanti bambini. Questi, con la loro semplicità, si sono subito lasciati animare, accettando di prenderci per mano e di passare insieme una mattinata. Li abbiamo intrattenuti con lo sport, con i bans che siamo soliti fare nei nostri oratori; abbiamo dialogato con loro, abbiamo cercato di conoscerli meglio nonostante il poco tempo a disposizione. Da quegli occhi, nonostante le condizioni disagevoli, veniva fuori tutta la purezza e la tranquillità che solo i bambini possono avere. La genuinità che sgorgava dalle loro parole, dai loro sorrisi! Girando per i campi, sembrava davvero di essere in un cortile d’oratorio, con gli animatori che intrattengono ed educano, con i bambini che corrono, gridano, saltano, sorridono, si prendono in giro, si fanno male ma hanno in comunque la forza di rialzarsi e, nonostante tutto, di continuare a giocare! Ciò che è più importante, è che questi bambini hanno il desiderio di imparare, di conoscere nuove cose. Quante cose si imparano da un’esperienza del genere, quante cose poi, dopo esser stato con loro, ti sembrano inutili e superflue. E’ questo quello che tutti noi dovremmo riscoprire: affrontare la vita con un sorriso, non fermarsi davanti alle apparenze, guardare il mondo con la stessa semplicità e quasi puerilità innocente con cui lo vedono loro. Dopo aver trascorso la giornata insieme, e aver condiviso il pranzo tra i giovani del cammino missionario, è giunto il momento delle partenze. Ognuno di noi è tornato a casa con una valigia piena di felicità, soddisfazione, ma, anche con il pensiero e la voglia di voler donare sempre di più, più di quanto ognuno di noi possa permettersi. Perché far sorridere un bambino non costa nulla.
Alessia Borgia
Corigliano Calabro