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Fraternità: fondamento di Pace!
La privilegiata casa che ha ospitato il weekend di animazione missionaria del mese di febbraio è stata quella di Cisternino. Piccolo paese noto per il suo paesaggio di trulli e campagne, Cisternino è anche il luogo in cui un grande missionario salesiano ha vissuto gli anni della sua fanciullezza, il servo di Dio Padre Francesco Convertini.
Proseguendo all’interno del nostro tema guida “Amanti e custodi del creato” questo weekend si incentrava particolarmente sugli OGM. Gli Organismi Geneticamente Modificati sono nocivi? Possono davvero risolvere i problemi della fame nel mondo? È giusto modificare il patrimonio genetico degli elementi della natura? A rispondere a queste domande è intervenuto il professor De Giovanni dell’università degli studi di Bari. Dopo un’intensa e appassionata spiegazione sul DNA e sui modi attraverso i quali è possibile agire sulla sua struttura per cambiare le informazioni contenute in esso si è discusso sull’atteggiamento dei vari Paesi del mondo riguardo la produzione e il commercio di OGM.
Non si può negare che le colture di questi organismi portano notevoli rendite quindi è facile intuire come l’America abbracci totalmente questo tipo di pratica, mentre in Europa si sta più attenti alla salute del consumatore valutando prima l’eventuale nocività del prodotto. Sebbene i risultati ottenuti sono di grande rilievo non si può dire che questi possano portare una vera soluzione ai problemi dei Paesi in via di sviluppo. Infatti questi ultimi continuerebbero a dipendere dalle grandi potenze che forniscono le risorse necessarie, lasciando però irrisolta la questione “ricchezza vs povertà”.
Diverso è il caso del riso Nerica (New Rice for Africa). Si tratta di una particolare piantagione di riso adatta per le terre aride del Nord Africa: si ottiene mischiando due varietà di piante il cui prodotto cresce più velocemente e in quantità maggiore resistendo con tenacia allo stress ambientale. Questa varietà di semi ha quindi la capacità di produrre frutti sufficienti per dare nutrimento alle popolazioni di queste zone.
Figura centrale, invece, della seconda giornata del nostro weekend è quella di Padre Convertini, buon seminatore di cristianità in India. Un uomo, poco colto ma ricco di Amore che ha dedicato la sua intera vita all’India e alla sua gente, trasmettendo nello spirito salesiano la sua profonda fede in Cristo.
Un’abbondante colazione ci sarebbe bastata per affrontare la lunga giornata in suo onore. Dopo la celebrazione, resa speciale dalla presenza e dalle parole del vescovo Enrico Dal Covolo, armati di sorrisi e bandiere svolazzanti abbiamo intrapreso la cosiddetta “Marcia della pace” con assonata energia. In nome della pace e sotto il simbolo del VIS con un cuore solo eravamo diretti a Marinelli, contrada in cui Padre Francesco è nato. Durante la marcia, tra canti e risate, ci siamo anche confrontati riflettendo sulla scelta o sulla destinazione dell’esperienza estiva come ci aveva invitati a fare don Gianpaolo durante la preghiera della buonanotte. Cinque chilometri e molti passi dopo, abbiamo raggiunto la meta distrutti ma sempre sorridenti. Lì ad aspettarci sotto la grande quercia c’era un buon tè caldo e i lunghi discorsi delle autorità che hanno ricordato l’importanza del nostro conterraneo Servo di Dio e dei suoi miracoli.
Tornati in oratorio, questa volta, per nostra fortuna, con un pullmino e non a piedi, abbiamo concluso, come al solito, con un delizioso pranzo, promettendoci di rivederci al prossimo weekend del 15 e 16 marzo a Taranto.