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Educare al Bello ai Salesiani del Vomero
In occasione del programma “Agorà Scarlatti”, dal 14 Luglio al 5 Settembre 2021, la Casa Salesiana di Napoli-Vomero apre i propri spazi alla cittadinanza con musica, teatro, cinema con artisti internazionali.
“Un oratorio senza musica è un corpo senz’anima” è una frase cardine dell’essenza Salesiana; questo concetto esprime, anzitutto, l'importanza che ogni forma di espressione artistica ha nel sistema educativo salesiano. Un'importanza a cui lo stesso Don Bosco ha dato peso con la sua vita e le sue iniziative; a partire dalla sua fanciullezza come saltimbanco per i suoi amici. Per questo ogni Casa salesiana ha degli spazi “necessari”, come un cortile, un teatro e una palestra: quest’ultima, è da sottolineare, rappresenta un “ginnasio” per i giovani, un luogo dove formarsi non solo fisicamente ma soprattutto come centro di educazione spirituale e di ritrovo.
In questa ottica, come si coniuga l’arte nelle sue molteplici forme al Sistema Educativo Salesiano? Per rispondere a questa domanda devo ringraziare Don Franco Gallone, Direttore della Casa Salesiana del Vomero, per avermi dedicato tempo con un'intervista. «Don Bosco si interessava a tutto quello che poteva piacere ai giovani» ha esordito Don Gallone. Parlare il linguaggio dei ragazzi di oggi non è sempre facile, in un mondo sempre più “liquido” e veloce nel cambiare forma. Gli aspetti comunicativi devono essere dinamici e mantenere l’attenzione e suscitare interesse: «la comunicazione nelle diverse espressioni di linguaggio – spiega Don Gallone – è fondamentale, un elemento di forte interesse per la nostra Congregazione». La capillare presenza sui mezzi di comunicazione più usati dai ragazzi di oggi, basti pensare alle produzioni di video, musica su Youtube o i contenuti visivi per Facebook e Instagram, ha anche uno scopo educativo, come elemento di dialogo e incontro.
L’oratorio del Vomero, in questo periodo estivo, rappresenterà ancora una volta un punto di riferimento per i ragazzi: Il teatro, la musica e il cinema rappresentano il “bello”, qualcosa che affascina e fa sognare. «Attraverso il gioco, la musica ed il teatro si creano ottimi spazi educativi - mi spiega Don Gallone - perché Don Bosco non vedeva il divertimento come contraccambio per un insegnamento, ma attraverso le forme artistiche e culturali suscitava in loro uno spirito critico, di crescita personale e spirituale». Educare al bello significa insegnare a saper cogliere quel qualcosa di diverso da noi stessi che ci arricchisce, ci completa e ci fa crescere. Ma come si può educare al bello nel XXI secolo? «Attraverso la vita di tutti i giorni - commenta Don Gallone - far cogliere quegli aspetti che ci possono sfuggire. Il bello con la “b” maiuscola è il riflesso della bellezza di Dio che sazia la sete di infinito; non attraverso una vita vissuta con eccessi, ma piuttosto una vissuta ordinariamente che sappia cogliere gli aspetti del Bello, scoprendoli nel rapporto e nel confronto con gli altri».
Non resta che augurare buona visione a tutti coloro che vorranno partecipare a questa bellissima rassegna dal 14 luglio fino al 5 settembre; per la lista di tutti gli appuntamenti visitate la pagina Facebook @agorascarlatti
Fulvio Mastroianni