Da 125 anni a Bova

sabato 4 maggio 2024
Da 125 anni a Bova

La fondazione delle prime opere Salesiane in Calabria è dovuta al cuore e alla volontà di don Michele Rua. Egli fondò le case di Catanzaro (1894), Bova Marina (1898), Vibo Valentia (1904), Borgia (1905) e Soverato (1908). Gli bastò poco per capire che la Calabria era una terra di missione sia per la posizione geografica, in quanto collocata all’estremo sud dell’Italia e quindi lontana dai grandi centri, e sia per le condizioni socio-economiche.
L’occasione di aprire una casa a Bova Marina si concretizza quando monsignor Raffaele Rossi, vescovo della diocesi di Bova, dal 1895 al 1899 chiese ai Salesiani di occuparsi del Seminario che sorgeva nella Marina di Bova. Il vescovo, ottenuto il consenso del Capitolo Generale il 24 luglio del 1987, stipulò una convenzione: firmatari il vescovo monsignor Rossi per la diocesi di Bova e don Michele Rua per la Congregazione Salesiana. Inviare i Salesiani in Calabria significava per don Rua compiere un gesto profetico per l’elevazione religiosa e culturale di un popolo povero ma generoso.
Così il 20 ottobre del 1898 partirono da Catania alla volta di Bova Marina don Giovanni Motta, (don Motta ricevette la veste talare proprio da don Bosco il 4 novembre del 1886) che sarà il direttore, e tre chierici: Pappalardo Giuseppe, Mauro Placido e Morello Corrado. Il Seminario che venne intitolato a Maria Immacolata, si trovava nella diocesi di Bova, una Diocesi piccola e povera, composta da sole quindici parrocchie di cui solo quattro ubicate sulla costa e le altre nell’entroterra. Il retaggio greco-bizantino di questa zona ne faceva un territorio fortemente legato alle tradizioni della Chiesa Greca Ortodossa.
I Salesiani, dopo pochi anni dal loro arrivo, fedeli allo spirito di don Bosco, fondatore degli oratori, avevano preso contatti con gli abitanti del paese della Marina di Bova ed eressero una cappella in legno, spianarono un terreno per creare un campo da gioco, aggiunsero due sale in muratura e il 29 gennaio 1911 inaugurarono l’Oratorio di Bova Marina dedicato a sant’Emilio. Quest’opera fu importante per la formazione di intere generazioni e rimase in attività per 36 anni fino alla grande guerra.
Nel 1947, anche l’oratorio di Sant’Emilio cessò di esistere e don Alessi vendette i locali, utilizzando il ricavato per la costruzione del nuovo Istituto Salesiano e del nuovo oratorio.
Prima con il terremoto del 1908 e poi con la seconda guerra mondiale, il seminario subì ingenti danni; allora don Luigi Alessi, che nel 1946 era stato trasferito a Bova Marina, prese la decisione di chiudere il seminario (con il consenso dei Superiori) e di costruire un nuovo istituto nel centro del paese di Bova Marina. Il terreno fu donato dal dottor Francesco Pugliatti mentre un Comitato Femminile raccolse la somma di lire 400. Il 12 aprile del 1949 si avviarono i lavori con la posa della prima pietra fatta da monsignor Antonio Lanza e già nell’autunno del 1950 la prima parte dei lavori venne completata, cosicché il 3 novembre dello stesso anno si poté inaugurare il nuovo anno scolastico nell’istituto che funzionava come scuola media parificata. La scuola media fu provvidenziale per tanti ragazzi di Bova Marina e dei paesi vicini dal momento che la scuola pubblica aveva solo le scuole elementari. I Salesiani si impegnarono a formare tanti giovani, molti dei quali divennero professionisti affermati.
L’Ispettore don Antonio Toigo in occasione dell’apertura dell’anno scolastico disse: «Lo sviluppo dell’opera è tutto merito della cittadinanza, la quale si è stretta intorno ai Salesiani i quali, con l’aiuto di Dio, hanno potuto realizzare quello che sembrava impossibile».


Oltre a quelle di don Rua, che visitò il Seminario per l’ultima volta nel 1906, ci furono le visite di: monsignor Giovanni Cagliero, che fu il primo cardinale salesiano (4 novembre 1904); don Paolo Albera, secondo successore di don Bosco (dal 24 al 27 marzo 1914); monsignor Angelo Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII, nella sua qualità di presidente dell’opera Propaganda Fide (9 e 10 novembre 1922); il beato Ildelfonso Schuster, abate benedettino e, successivamente, vescovo di Milano (9 e 10 aprile 1924).
In questi 125 anni di presenza salesiana a Bova Marina molti sono stati i sacerdoti che hanno profuso il loro impegno, facendo conoscere il carisma di don Bosco e impegnandosi per formare “buoni cristiani e onesti cittadini” con l’attività soprattutto dell’oratorio con i suoi eventi tradizionali e non, a cui vanno aggiunti il lavoro intenso della PGS “Don Bosco” che educa attraverso lo sport sano e vivace e le attività culturali promosse dal CGS Sales insieme a “Bibliopedia” e “Nati per leggere”.
Di grande rilievo è l’operato del Cine-teatro “Don Bosco”, l’unico della fascia Jonica (i più vicini sono a Reggio Calabria e Locri). La comunità bovese è molto riconoscente all’opera dei Salesiani, consapevole del suo ruolo determi- nante in un’area dove è stata e continua ad essere un vero punto di riferimento per le giovani generazioni, e spera, con l’aiuto di don Bosco e Maria Ausiliatrice, che questa presenza possa protrarsi a lungo nel tempo.

Fonte: Bollettino Salesiano, Anno 2024-n.2