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Bari Week end missionario
“Ciò che fa di un immigrato uno straniero, non è il suo modo di vivere, ma il suo essere collocato fuori dalla comunità; tanto da diventare ESTRANEO!”
I giorni 10 e 11 Novembre, noi ragazzi dell’AM VIS abbiamo vissuto il nostro week end a Bari, weekend incentrato sul tema dell’IMMIGRAZIONE.
Dopo un gioco che ha messo alla prova la nostra sensibilità riguardo questo argomento, abbiamo ascoltato la testimonianza del signor Gaetano de Bari, presidente della cooperativa CAPS, che opera sul territorio barese attraverso la presenza di case di accoglienza che ospitano persone con le più varie problematiche, dagli immigrati ai tossico dipendenti, dai rifugiati politici alle donne costrette a prostituirsi. Grazie alle sue parole abbiamo capito quanta determinazione e quanta forza ci voglia per perseguire questo scopo,soprattutto in un periodo di crisi come questo.
Ancora colpiti dalla testimonianza, abbiamo cenato e in seguito abbiamo visitato la zona storica di Bari. Tornati in oratorio abbiamo vissuto una bellissima veglia.
“Siamo tutti Drop out (respinti,emarginati) da quando siamo morti con il peccato originale. Anche Gesù si è fatto Drop out per noi ed è stato considerato PIETRA DI SCARTO e noi consapevoli di essere emigranti,itineranti, dobbiamo continuare a cercarlo,dobbiamo incontrarlo,dobbiamo seguire la sua luce. Tutto questo sarò possibile se continueremo a stare insieme e abbatteremo il muro della distanza.” Con queste parole donateci dall’Ispettore don Pasquale Cristiani come buonanotte,siamo andati a dormire. Il giorno successivo ci aspettava una giornata intensa, una di quelle giornate che ti prendono allo stomaco,quelle giornate in cui vedi e tocchi con mano ciò che ti viene raccontato in quella che può essere una semplice testimonianza. Infatti la mattina, dopo aver ascoltato il racconto di Valentina che con Debora aveva partecipato pochi giorni prima ad uno stage sui diritti umani a Milano, abbiamo compreso attraverso delle particolari tecniche, cosa significa davvero accettare il prossimo e farlo sentire parte integrante della società. Infine siamo andati alla messa celebrata dall’Ispettore. Subito dopo ci avrebbe atteso la visita alla casa di accoglienza “Sole Luna”, dove Christian, l’operatore nonché psicologo ci avrebbe accolto e spiegato le caratteristiche, le dinamiche e qualche episodio relativo a questo centro d’accoglienza. Il “Sole Luna”è nato circa 10 anni fa e da sempre si è posto come obiettivo quello di ospitare persone in cerca di asilo,emigrati e non solo, dando loro nello stesso tempo l’opportunità di mettersi in gioco e diventare autosufficienti, trovandosi un lavoro e una casa dove vivere. Abbiamo partecipato con grande interesse al racconto e abbiamo soprattutto conosciuto i ragazzi ospitati, che sono carichi di aspettative e buona volontà. Hanno un’età compresa tra i 18 e i 25 anni e vengono appunto seguiti in questo periodo di transizione tra l’accoglienza in comunità per minorenni in cerca di asilo e la loro piena autonomia.
Infine siamo tornati in oratorio dove abbiamo pranzato tutti insieme e dopo esserci salutati siamo partiti, portando nei nostri bagagli la voglia di riflettere ma soprattutto accogliere e amare il nostro prossimo, chiunque esso sia.
Lia Farina, Salerno