3° WE di AM-Vis

martedì 14 gennaio 2014
3° WE di AM-Vis

L’ ABC da ricordare: Acqua Bene Comune.

 

Torre Annunziata e gli amici della casa salesiana hanno accolto noi giovani dell’animazione missionaria sabato 11 e domenica 12 gennaio.

 

Tema di questo terzo weekend è “L’acqua bene comune”. Nel pomeriggio di sabato incontriamo Consiglia Salvio, referente regionale del comitato acqua bene comune . Riflettiamo insieme su un concetto ovvio e indiscusso,  ma che forse oggi non è così tanto scontato:  l’acqua è uno di quei beni fondamentali senza i quali non si può vivere.

Gli spunti “provocatori” per smuoverci e interrogarci sono  tanti. Dalla rivolta popolare di Cochabamba, dove  una multinazionale californiana si era impadronita dell'acqua, facendone aumentare il prezzo del 200% in tempi brevissimi,  al referendum italiano del 2011, passando per le pesanti statistiche che ci tengono sempre all’erta (un miliardo di persone non ha accesso ad acqua potabile).

Spostiamo poi l’attenzione  su quello che è stato il dibattito nel giugno  del 2011, con la visualizzazione di alcuni video antecedenti e successivi al referendum.

Ci colpiscono molte cose.  Ci scuote l’idea che le guerre del futuro non saranno per l’oro nero, il petrolio, ma per l’oro blu, l’acqua.

Possiamo vivere senza petrolio ma non senza acqua.  Citando padre Zanotelli, si possono fare affari con l’acqua sulla pelle dei cittadini? L’acqua è fonte di vita, non fonte di lucro.  

Ci fanno sperare le parole “bene comune”: è un dono di Dio, è di tutti. Comune significa condivisione.
Chi trova il petrolio, trova ricchezza per sé; chi trova una fonte d’acqua, trova ricchezza per il mondo intero, dice Erri de Luca in un video.
Poi la palla passa a noi:  la nostra attenzione quotidiana, il gioco di corresponsabilità, il sapere che non dobbiamo aspettare soluzioni dall’alto ma possiamo partire da noi stessi, dai piccoli gesti quotidiani. E, proprio come tante gocce d’acqua, diventare mare, creare rete, farci sentire.  
Cosa possiamo fare noi e come sensibilizzare gli altri sono le domande che ci siamo posti il giorno successivo, condividendo quanto ognuno sapeva sull’ argomento e confrontando le esperienze nelle diverse realtà del sud.
La sintesi che fa don Gianpaolo racchiude tutta le nostre riflessioni, i nostri dubbi da cui ci lasceremo interrogare:  (in)Formarsi, per Formare, per Cambiare.

 

Il sabato continua con la cena in Casa famiglia e una passeggiata per conoscere la città di torre Annunziata con una guida d’eccezione, don Antonio Carbone.  Prima della buonanotte preghiamo insieme nel cortile il rosario missionario, in un clima intimo e raccolto, al fresco  della notte torrese.
Ci lascia la buonanotte don Antonio Carbone direttore della comunità. Ci presenta tutta l’opera salesiana di Torre,  soffermandosi sulla Casa Famiglia ‘Mamma Matilde’, e in generale su tutte le case minori dell’ ispettoria.  Ci lascia un messaggio forte, ricordandoci che il servizio ai minori in forti condizioni di disagio altro non è che un’ulteriore faccia della stessa medaglia dell’animazione missionaria: è giusto avere lo sguardo sul mondo, ma come salesiani non dobbiamo chiudere gli occhi nel nostro territorio.
Non sono stati quindi casuali i pasti in casa famiglia, ma è anzi stata un a ricchezza per tutti condividere momento conviviali come quelli del pranzo e della cena  proprio nella comunità minori di Torre, insieme ad alcuni dei ragazzi che in essa ora alloggiano e passare con loro un po’ di tempo.

La domenica mattina, oltre alla condivisione sulla tematica del giorno precedente, riflettiamo insieme sul grande tema della domenica missionaria salesiana,l’ immigrazione. Gli altri siamo noi, canzone del 91, ci dice chiaramente che non possiamo disinteressarci degli altri, perché le vite nostre e degli altri sono tutte collegate, perché gli altri siamo tutti noi. “La carità ci spinge”… verso i migranti. Migranti siamo anche noi, i nostri amici, i nostri familiari in cerca di lavoro.  Impariamo e promuoviamo una vera cultura dell’accoglienza, perché i migranti non sono numeri, ma uomini, donne, bambini che nel loro fagotto portano una vita che con dolore abbandonano e una vita nuova che con speranza sognano.
Per  far sì che ogni comunità possa vivere questa giornata  di animazione missionaria, anche lì dove non è presente un gruppo operativo,  elaboriamo del materiale da condividere e mettere a disposizione, dei suggerimenti sull’ animazione di gruppi giovanili, giochi per ragazzi, e celebrazione eucaristica. E’ un modo per sentirci fortemente parte di una grande famiglia, quella salesiana, che ha bisogno di riscoprire la sua vocazione missionaria cristiana.

 

Ringraziamo la comunità di Torre per la meravigliosa accoglienza in queste due mezze giornate, brevi ma decisamente dense di contenuti e  preziosi momenti di crescita spirituale.  Un altro timbro sul nostro passaporto salesiano, con la valigia pronta a disfarsi e subito ricaricarsi per il prossimo appuntamento di febbraio, nella casa di Cisternino.

 

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