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Essere ministranti oggi
La prima vestizione dei giovani ministranti dell’Oratorio Salesiano di Brindisi, ha avuto luogo l’8 Gennaio, a seguito di un ritiro Spirituale di preparazione. E’ stato un giorno tanto atteso dai ragazzi delle elementari e delle medie - accompagnati dai loro animatori - che, dopo un cammino di preparazione, li ha visti schierati davanti all’altare per pronunciare la promessa e vestire l’abito del ministrante. Dopo l’omelia, i ragazzi sono stati chiamati ad alzarsi dal celebrante e a promettere a Dio di svolgere il loro servizio con generosità e gioia. Il rito ha coinvolto tutta l’assemblea; era viva e tangibile tutta la trepidazione sia nei bambini che tra i genitori, invitati ad aiutare i loro figli a vestire l’abito, supportandoli così in questa importante scelta presa davanti al Signore e alla comunità. “Sì lo voglio” è l’impegno che è risuonato durante la cerimonia.
Essere ministranti oggi, vuol dire compiere una scelta importante, ponderata e per niente scontata: seguire Gesù e servirlo con tutto se stessi. Un aspetto importante per un giovane ministrante, oggi, è l’attenzione ai particolari, la cura per i riti liturgici ai quali si accompagna il sacerdote; il che si tramuta anche nell’avere una visione più profonda di ciò che ci circonda, la giusta sensibilità per accorgersi di chi è in difficoltà in modo da dargli sostegno, e così servire il Signore come ministranti anche al di fuori della liturgia.
Anche noi adolescenti, come i piccoli quest’oggi, abbiamo intrapreso il percorso di servizio all’altare attraverso una proposta che ci venne fatta dai nostri animatori di gruppo. Ed è stata una scelta che rifaremmo sempre. Oltre che per il servizio all’altare, far parte del gruppo ministranti è stato fondamentale per il nostro percorso di vita, e inoltre, ci ha dato la possibilità di partecipare attivamente ad attività e iniziative proposte dall’oratorio, così da stringere nuove amicizie e legami con coetanei che condividevano le nostre stesse scelte: come gli incontri diocesani di gruppi ministranti; i ritiri spirituali nei quali ognuno di noi si ritagliava un tempo per sé e un tempo per il gioco e la socializzazione; o ancora l’arrivo dell’urna di Don Bosco durante il Bicentenario della sua nascita. Esperienze che resteranno indelebili nei nostri ricordi, e che speriamo possano vivere appieno anche i giovani ministranti che hanno appena varcato la soglia di questo cammino. Il consiglio che ci sentiamo di dare è quello di ricordare con particolare attenzione che il proprio compito non si ferma sull’altare ma, così come ogni cristiano, il ministrante è colui che si mette a servizio sempre, in ogni situazione della vita, consapevole del fatto che ogni volta che si presta agli altri, si presta a Dio.
Andrea Panzera e Rino Iaia,
giovani dell’oratorio di Brindisi